Larga quanto basta

Facciamola finita con le ipocrisie: 2 Mb a casa sono assolutamente sprecati. Potremmo garantire 2-300kb, ma pare brutto a molti e quindi non si fa. Ma è una fesseria.

Non si placano le polemiche sulla mancata assegnazione di 800 milioni di euro alle infrastrutture di banda larga. Le motivazioni governative sono flebili e inqualificabili, anche perché la cifra in questione non è enorme. Questo dibattito sposta però i veri termini della questione, che stanno altrove. Il fatto è che questa storia dei 2Mb per tutti è un disastro che non regge, sta creando sconquassi e impedisce di operare correttamente.
Vorrei proprio sapere chi ha detto che senza velocità tanto elevate non c’è rete. Mi sembra la stessa questione che portò per decenni a sviluppare hardware (in particolare microprocessori) sempre più veloci ma che stavano fermi tra il 95 e il 99% del tempo e che adesso non ci sono più. Sia ben chiaro: sarebbe bellissimo avere 300k in casa, sempre e per tutti. Non ci vien bene la televisione e neanche il peer-to-peer, ma tutto il resto sì. E potevamo garantirlo a tutti, su tutto il territorio nazionale, già due anni fa. Perché non s’è fatto? Azzardo un’ipotesi: perché chi stabilisce i parametri tecnici è un tecnico e pensa all’ottimo e chi deve operare è un politico che pensa agli interessi del sistema in tutte le sue componenti. E in Italia, mi sia consentito l’inciso, non mi pare che i cittadini si accapiglino per allargare la banda.

La follia dei 2 Mb
Il mio punto è chiarissimo: progettare per l’Italia un passaggio diretto dalla situazione attuale ad ad una banda larga terrestre da 2 Mb è follia pura. Problemi morfologici, campanilistici e mafioso/camorristici rendono al momento impossibile erogare un qualsiasi servizio terrestre sul territorio nazionale, figuriamoci 2 Mb.
Era ed è invece possibile un sistema misto fisso/NGN/satellite che funzioni davvero, garantendo 300 kb che sarebbe bello avere e che a me per primo piacerebbe aver garantiti dal mio operatore. La tecnologia satellitare è pronta, bidirezionale e a basso costo, pur con le sue specificità, ma non viene ritenuta adatta. Oh bella, e perché mai? Presto detto: non richiede mobilitazioni, espropri, tralicci moderni mausolei da intestare al politico di turno e sui quali far protestare le folle.
Qualche anno s’era ritenuto possibile che l’avvento delle reti cellulari veloci potesse risolvere anche il problema della banda larga per tutti. Oggi sappiamo che le reti cellulari veloci ci sono e funzionicchiano, ma non hanno risolto il problema del digital divide perché non sono state usate in senso democratico.

Su argomenti recenti quali le fesserie normative e tecnologiche sull’impatto del wifi prima e del wimax dopo per coprire un territorio a striscia montuosa come l’Italia ne ho sentite abbastanza per una mezza dozzina di vite a venire, quindi eviterò di affrontare questo punto nel presente articolo, ma l’aria è sempre la stessa: prima immotivatamente annunciate come salvatrici, poi buttate tra gli scarti.

Insomma di tante ondate tecnologiche non se n’è sfruttata bene nessuna in pratica, ma tutte sono state occasioni per dividersi, polemizzare e spaccare in quattro il capello al morto. Ma il peggio deve ancora venire, perché in Italia si va contro per definizione. Nessun Paese del mondo mostra di avere tante diverse “anime belligeranti” come i diecimila tra comuni, province, regioni ed enti italiani. E’ però ora di farla finita con la retorica demagogica che confronta il nostro territorio con quello di Paesi di dimensioni o popolazioni o microclimi molto più coesi. Se in Finlandia la banda larga diventa un diritto costituzionale, tanti saluti: chiedete la cittadinanza e fatevi pagare l’università all’estero dallo Stato, prima di preoccuparvi della banda larga. E’ più interessante e preoccupante l’avanzata del “partito dei pirati” informatici, perché ripeterò fino alla nausea che “ internet è guerra ”.

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