La system integration di Bull passa definitivamente a Steria

Lo specialista di servizi francese ha completato l’operazione già annunciata qualche mese fa. Ancora incertezza sul valore della transazione.

Il francese Group Bull e l’azienda di servizi Steria starebbero per annunciare la conclusione positiva dei negoziati per l’acquisizione da parte di Steria delle attività di system integration di Bull, riunite nell’ambito del marchio Integris. Le due aziende, entrambe basate a Parigi, avevano riferito di aver avviato le trattative in merito già nel maggio scorso. Secondo le aspettative degli analisti francesi, con l’operazione il gruppo Bull dovrebbe entrare in possesso di una quota di Steria compresa tra il 14 e il 15% e nei giorni scorsi ci sono state molte divergenze sul valore della trattativa. In questo senso, si tratterebbe solo di uno dei tanti esempi di transazione viziata dal pessimo andamento dei titoli e delle relative quotazioni societarie. Ma i due partner avrebbero incontrato anche altri tipi di difficoltà, non ultime l’incerta situazione di Integris sul mercato domestico e le voci in base alle quali il costruttore di sistemi informatici francese starebbe allargando i suoi contatti alla ricerca di un potenziale acquirente. Solo nella giornata di giovedì le due controparti avrebbero raggiunto un accordo soddisfacente, che consentirà a Steria di incrementare il proprio fatturato annuo dai 389 milioni di euro dello scorso anno a un potenziale combinato di 1,2 miliardi di euro. Con questa fusione Steria non si limiterà a conquistare il primo posto della classifica degli integratori francesi, ma assumerà un ruolo di rilievo a livello europeo, rovesciando così la sua immagine fortemente “nazionalistica” (l’80% del fatturato proveniva da clienti domestici). Per il gruppo Bull, in forte perdita, la cessione elimina la necessità di finanziare le attività di servizio favorendo la rifocalizzazione sul segmento dei server. Secondo le previsioni, Steria acquisirà le divisioni Consulenza, Sistemi, Outsourcing e Supporto di Integris, lasciando a Bull solo le attività di manutenzione dei sistemi. Bull ha già ceduto alla franco-americana Schlumberger le proprie attività smart card e sta cercando di vendere la divisione software Evidian, nel tentativo di ridurre un debito che ammonta ormai a 500 milioni di euro. Nei primi sei mesi dell’anno, Bull ha registrato una perdita netta di 29,2 milioni di euro (contro i 96,1 persi nello stesso periodo di un anno fa) a fronte di 1,27 miliardi di euro di fatturato.

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