La cognizione del dolore

L’Italia dell’It va a rilento, quella dell’Ict un po’ meno. In fondo a volte basta guardare le cose dalla prospettiva giusta, senza troppi piagnistei. Formula e Telecom insegnano.

4 marzo 2004 Farsi del male è catartico?
A volte sì.
Così si
espia, a qualsiasi latitudine della religione, che avrà anche effetti oppiacei,
ma è pratica diffusa.
Però, la verità è quella che è.
Cosa spinge a
tirarsela addosso quantunque e comunque?
La schiettezza, non c’è dubbio, ma,
spesso agisce anche un sottile piacere del dolore, un senso del tragico, umano
anche questo.
I dati Assinform, il problema è questo.
Dicono che l’It ha
passato un altro anno cosi’ come tutti se lo aspettavano, in calo.
Che poi
qualcuno ha commentato che, come tale, non è neanche poi così male.

Accettabile insomma.
Fortuna che ci sono stati, nel calderone che,
comprando una consonante diventa Ict, quei benedetti telefonini che hanno tirato
su tutto il fatturato del comparto, con il loro intenso traffico da autostrada
d’agosto (o da nevicata).
Ma, insomma, sono sempre dati che a sentirli vien
un certo malessere.
Possibile, uno si chiede, che ci si sia quasi arresi?

No non ci si è arresi.
A sentire le teste d’uovo, (industriali,
politiche, laiche e cattedratiche) l’innovazione tecnologica è e deve essere il
traino del sistema paese.
Ma, allora, i segnali?
Eccone due, uno diretto
e uno mediato.
Gruppo Formula, nello stesso periodo della pubblicazione del
“libro nero” dell’It nazionale dice che, va bene ristrutturarsi, ma a tutto c’è
un limite, e che se si vuole sostenere lo sviluppo, e quindi investire, bisogna
spendere.
Pronti: aumento di capitale di 9 milioni di euro, proposto agli
azionisti e da questi accettato.
Si va avanti, insomma, nell’unica maniera
possibile a questo mondo occidentale: in-ve-sten-do.
Secondo, e mediato,
segnale. Tronchetti Provera potrà avere tutti i difetti di questo mondo che
qualsiasi libero pensatore intende assegnargli, ma non quello di non credere
nello sviluppo responsabile.
Arrivato in Telecom, ha messo ordine nel magma
delle case e capanne dell’It e le ha invitate a presentarsi al mercato come
tali, e non come propaggini di un ente.
E i risultati cominciano a vedersi.

In fondo, in Telecom le competenze non mancano ed è giusto e sacrosanto che
siano messe a profitto.
Traffico telefonico a parte.

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