La bottiglia è autentica con e-wine

L’etichetta intelligente è il frutto delle aziende impegnate nel distretto di Torino Wireless

Torino Wireless, la fondazione privata creata alla fine del 2002 con la missione di sostenere la crescita del distretto Ict del torinese, ha adottato sin dall’inizio uno slogan con tre parole: ricerca, impresa, venture capital. Una bella sfida visto che se per l’Italia l’impresa è una certezza, le altre due cose storicamente fanno fatica ad affermarsi.

Ebbene, tutto ciò Torino Wireless lo fa da anni, integrando quei tre elementi, tanto da essere identificata come una best practice da altre realtà italiane. La Fondazione conta tra i promotori imprese, istituzioni locali, banche e fondazioni, università e centri di ricerca. Un esempio classico di attività di acceleratore di processo esplicata dalla Fondazione è il progetto etichetta intelligente, denominato “e-wine, tracing the bottle”, in collaborazione con l’Istituto Superiore Mario Boella di Torino.

In cosa consiste? “Applicando sulle bottiglie di vino una sorta di carta di identità elettronica, costituita da una semplice etichetta bar code o Rfid, è possibile veicolare informazioni sui nostri vini a consumatori, distributori, ristoratori”, spiega Rodolfo Zich, presidente della Fondazione e del Boella , che aggiunge quanto l’iniziativa apra nuovi scenari anche a livello nazionale, con possibili sviluppi legati alla tracciabilità.

Notevoli, a detta di Zich, i vantaggi per i produttori che hanno la possibilità di differenziare i propri prodotti, rendendo disponibili una serie di informazioni più ricche e interessanti sotto il profilo commerciale, ma anche identificare in modo univoco la propria produzione, incrementando le garanzie contro la contraffazione. Ma c’è di più. “I produttori possono rendere più visibile la qualità dei propri processi produttivi attraverso l’integrazione con il sistema di tracciabilità interno all’azienda, oltre che ricostruire la distribuzione geografica del consumo dei propri prodotti e realizzare conseguenti attività di marketing”.

Per il consumatore, i vantaggi riguardano la garanzia del  processo produttivo e l’autenticità del prodotto. Nel caso la bottiglia abbia appiccicato su un codice a barre bidimensionale, il consumatore accede ai contenuti informativi semplicemente inquadrando il codice con la fotocamera di un telefono cellulare dotato dell’applicazione di lettura. Nel caso di un tag Rfid, il consumatore può ricevere i contenuti utilizzando un palmare o altro dispositivo di lettura opportunamente attrezzati.

Il tutto è stato fatto nei laboratori del Boella coinvolgendo tre piccole realtà dell’hitech locale: Logitahtech, 3A e ThinkMobi. Torino Wireless è impegnata su altre iniziative, tra cui progetti di R&S per le Pmi, da cui sono già usciti 12 prodotti pronti per il mercato e in alcuni casi già in fase di commercializzazione, e alcuni brevetti avanzati, oltre all’apertura di collaborazioni tra Pmi e grandi aziende.
“Né mancano – sottolinea Zich – progetti di valutazione ed espansione internazionale”. L’elenco dei risultati ottenuti in questi anni dalla Fondazione è piuttosto lungo: più di 600 interventi di accelerazione di Pmi, 61 brevetti di cui 35 licenziati,interazione con 150 ricercatori, networking internazionale tra imprese e distretti hitech, introduzione processi di clusterizzazione (infomobilità), e altro ancora.

Qualche mese fa, il lancio del progetto di un bando per le telecomunicazioni con fondi del ministero Istruzione, università e ricerca: 18,5 milioni di euro per finanziare progetti avanzati di piccole e medie imprese.

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