La bolletta «leggera» di Calpeda

L’introduzione del nuovo Erp è stata, per la società vicentina, l’occasione di una revisione completa del centro stella

Calpeda è una realtà manifatturiera che opera nella produzione di elettropompe, box doccia, idromassaggi e saune, con stabilimenti sparsi nelle province di Vicenza, Pordenone e Reggio Emilia. La sua organizzazione conta 420 dipendenti, 4 dei quali impiegati nell’area It (che, come Calpeda Informatica, offre servizi in outsourcing alle realtà del gruppo). Negli ultimi anni, l’ambiente informatico ha subito notevoli trasformazioni. Nel 2002, infatti, l’Erp aziendale aveva raggiunto la piena maturità tecnologica e l’impresa, in costante crescita, ne aveva deciso la reingegnerizzazione, coerente con l’introduzione di un’infrastruttura hardware più aggiornata. Il progetto, sostenuto da Licia Mettifogo, presidente di Calpeda e curato dal sistemista Fabio Sambugaro, è stato supportato dal system integrator Information Consulting. Erano previste la migrazione a Sap in modalità centralizzata e la revisione dell’architettura di supporto al business nell’ottica della condivisione delle risorse, confermando l’eredità dell’ambiente Unix. La direzione voleva poter gestire la motorizzazione del business attraverso una server farm duttile che offrisse la libertà di installare e rendere disponibili macchine virtuali in base alle necessità del momento. «L’esigenza primaria – spiega Antonio Frighetto, It manager di Calpeda -, era di estendere alle aziende del gruppo l’utilizzo dei servizi informatici, uniformando le procedure e fornendo strumenti di gestione avanzati. La reingegnerizzazione è stata l’occasione per mettere a punto anche nuove strategie come il disaster recovery, senza gravare troppo sulle risorse It». Primo passo della migrazione è stata l’implementazione di Sap R/3, che ha coperto la parte contabile-amministrativa e l’area produzione e che, tra il 2004 e il 2005, è entrata a pieno regime. A gennaio 2006, dopo una selezione, la società ha scelto Hp come fornitore dell’intera infrastruttura. La seconda fase ha previsto, poi, la messa a punto di un parco macchine motorizzato da 12 server blade Hp (quattro Bl45P e otto Bl25P), due macchine Proliant Dl580, due Dl385 e un Ml350. Contestualmente, è stato rivisto l’ambiente storage, con la realizzazione di una San per il backup ridondato incentrato su un server Eva 4000, clonato presso una sede secondaria. Questo accorgimento ha messo Calpeda al sicuro sia dal punto di vista dell’archiviazione dati che da quello del disaster recovery. Queste linee di intervento, unite all’approccio centralizzato, hanno permesso alla direzione di estendere tutti i servizi informatici al gruppo. Nell’agosto 2006, infine, l’implementazione si è conclusa con la migrazione di Sap sui nuovi server. Grazie alla condivisione di hardware e software, l’azienda ha ottenuto risparmi gestionali evidenti, così come una riduzione dei consumi energetici. «Il nostro Mrp, ovvero il sistema di pianificazione della produzione – evidenzia il manager -, prima aveva tempi di elaborazione di un’ora e mezza, mentre oggi impiega solo 45 minuti. Grazie alla combinazione di server blade Hp e del software di astrazione Vmware, oltre a incrementare del 50% la velocità di esecuzione dei compiti, abbiamo registrato un risparmio energetico pari al 20%». Con le tecnologie di replica dati e Remote desktop protocol, inoltre, la squadra It è ora in grado di simulare ambienti di produzione su una macchina fisica in breve tempo, per poter valutare le implementazioni di funzionalità critiche. La possibilità di aumentare la potenza di una macchina virtuale aggiungendo un processore è ormai per Calpeda all’ordine del giorno. Prima, infatti, nel caso di malfunzionamento di soft­ware banali come quello per la stampa delle etichette, la produzione rischiava di fermarsi completamente. «Ora – conclude Frighetti – è possibile redistribuire dinamicamente le risorse di un pool di macchine fisiche a un gruppo di macchine virtuali, ottenendo soluzioni di business continuity altrimenti non realizzabili con altre tecnologie. Questo ci ha consentito di garantire alta affidabilità a servizi non cluster-aware». Di recente, infine, il progetto è ulteriormente evoluto con l’introduzione di due nuove lame Hp Bl25P e di una libreria a nastro Hp StorageWorks Msl2024.

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