La Bi c’è, usiamola

Bnl si è dotata di Business intelligence. La console crediti è utilizzata da 500 manager.

Bnl (Banca Nazionale del Lavoro) serve circa 2 milioni e 800mila clienti “retail” (privati e famiglie) e oltre 160mila imprese. Alcuni mesi fa ha deciso di rivedere l’infrastruttura di gestione del portafoglio crediti. L’area Crediti, infatti, necessitava di un’applicazione centralizzata per poter tenere sotto controllo l’andamento del portafoglio crediti.


I requisiti principali della soluzione ipotizzata consistevano nella possibilità di disporre di un unico database, che contenesse i dati provenienti dalle diverse fonti.


Accanto a questo, la banca necessitava uno strumento scalabile, per il quale era richiesta la facilità nella creazione di report, e, soprattutto, di usabilità per gli utenti, che richiedevano viste di dati personalizzate in funzione dei ruoli e delle attività svolte.


Nella scelta del fornitore per la realizzazione di questa soluzione di Bi, la banca è stata affiancata dalla società di consulenza At Kearney.


Bnl ha quindi optato per Microstrategy, che ha realizzato la Console Crediti. Gli utilizzatori della piattaforma sono circa 500, suddivisi tra quelli dell’alta direzione (che si avvalgono di report con un livello di aggregazione dei dati tale da poter orientare la definizione delle politiche di credito), i manager centrali (che necessitano di avere una visione più ampia dell’andamento della gestione dei portafogli) e i direttori di area (che hanno l’esigenza di tenere sotto controllo i volumi e i rischi territoriali).
La soluzione, implementata dal dipartimento It della banca in collaborazione con un gruppo di lavoro Microstrategy, prevede uno strumento di front end interamente Web che fornisce l’accesso ai dati presenti in un host Ibm Db2, provenienti sia dai database locali dell’area Crediti sia da fonti esterne.


La Console Crediti fornisce strumenti per compiere molteplici analisi: dalla profittabilità (ovvero, l’individuazione dei clienti “top”) alla verifica dell’efficienza ed efficacia nella gestione del credito (limiti concessi, distribuzione dei prestiti) per arrivare alla rischiosità (esposizione, prestiti di difficile rientro).
È possibile analizzare i dati sotto più dimensioni e arrivare a un elevato livello di granularità delle informazioni: ad esempio, il cliente (esaminato sotto l’aspetto geografico, di settore di appartenza, di rating, di stato), il tipo di prestito accordato (durata, tassi di interessi applicati) o il rischio (anomalie, soglie).


«La soluzione – ha dichiarato Roberto Caressa, manager della Direzione Operations, Servizio Organizzazione della Banca Nazionale del Lavoro – è un decisivo miglioramento rispetto alla situazione precedente, che vedeva la presenza di diverse applicazioni per l’accesso alle svariate fonti dati. Tutto questo con le problematiche che ne derivavano. La Console Crediti è un valido strumento, anche se finora è stato sottoutilizzato. La maggior parte dei suoi utenti è di tipo passivo. Usufruiscono, infatti, di report standardizzati e predefiniti. La percentuale degli utilizzatori che crea da sé i report, in base a esigenze specifiche, è ancora bassa. Del resto, occorre tempo per acquisire quella familiarità con l’applicativo che consente di poter operare con autonomia».

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