Italia.it, forse, arriva all’inizio del 2007

Il ministro dei Beni culturali Rutelli annuncia l’arrivo del portale. Ma anche l’offerta delle regioni è da rivedere

Www.Italia.it, il mitico portale che
dovrebbe contribuire a ridare smalto al turismo italiano, arriverà nel 2007.

Lo ha detto il ministro dei Beni culturali e del turismo Francesco Rutelli. “Cercheremo di integrare nel portale tutte le notizie importanti relative al mondo del turismo – ha spiegato il ministro – e spero che per fine 2006 la preparazione possa essere conclusa e che, quindi, sia già in funzione nel 2007”.
L’arrivo del contestato portale, per il quale si è parlato
di un investimento di 45 milioni di euro, non risolve i problemi del comparto
turistico almeno per quanto riguarda l’online. Accanto a Italia.it continueranno
a esistere i portali regionali che, secondo un’indagine dello
studio Ambrosetti, non godono certo di buona salute.




Solo tre regioni (Campania, Piemonte
e Valle d’Aosta) hanno risposto in maniera esaustiva che puntava a verificare
l’efficacia di marketing dei portali e dei marchi in campo turistico. Altre
quattro (Lazio, Sicilia Lombardia e Marche) non hanno un marchio riconoscibile,
il logo della Puglia sembra non essere particolarmente apprezzato e sempre la
Puglia con la Toscana non ha pensato di dotarsi di un pay-off, termine tecnico
che indica lo slogan da abbinare al marchio.




In Liguria hanno voluto fare
gli originali sfornando un “Terradamare” che diventa un po’ difficile da tradurre.

Lo scarso coordinamento è evidenziato anche dal medesimo pay off di Molise e Umbria (“Il cuore verde d’Italia”), mentre l’indagine sottolinea
anche una certa genericità degli slogan. “E’ bella sempre” della Valle d’Aosta potrebbe per esempio essere utilizzato anche da altre regioni. Oltre al fatto che molti portali non offrono la possibilità di scaricare brochure e altro materiale informativo c’è poi il problema delle lingue straniere.

Accanto alla Valle d’Aosta che offre il portale turistico in
quattro lingue (ma senza cinese e giapponese) e Basilicata, Calabria e Molise
che non conoscono altro idioma oltre all’italiano. Abruzzo e Liguria
parlano cinese, ma il giapponese è utilizzato solo da Campania e Liguria.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome