Il servizio Re.Generation di R.Pierre non è solo a misura di Tlc

Cresce il fatturato del distributore di Legnano che comprende attività di logistica inversa e rimessa a nuovo di prodotti tecnologici per cui serve anche l’apporto del canale.

In casa R.Pierre Digital la personalizzazione dei servizi offerti al mercato delle Tlc va ben oltre il business della distribuzione. Nata nel 1994 per fornire messaggi digitali realizzati con speaker professionisti per le segreterie telefoniche, accanto alla distribuzione a valore cominciata nel 2001 con le soluzioni di Ip vision di Mobotix, Jvc e Tattile e ai sistemi di accesso VegaStream, AcmePacket e snom, dal 2005 la società di Legnano ha aperto a un business che prevede processi di logistica inversa, rigenesi e ricondizionamento di apparati che, oggi, su un fatturato 2009 prossimo ai 5 milioni di euro, pesa per oltre il 60%.

«Alla fine degli anni 90 la liberalizzazione del mercato delle Telecomunicazioni – fa un passo indietro Franco Cavallaro, amministratore delegato di R.Pierre – ci ha permesso di aprire un dialogo con nuovi operatori, prevalentemente della telefonia fissa, ai quali abbiamo scelto di proporre servizi sempre più ritagliati su specifiche esigenze. Fra questi, Re.Generation, un processo ideato cinque anni fa per rispondere a una richiesta di Fastweb, intenzionata a recuperare e verificare i propri dispositivi destinati sia all’utenza business, che a quella consumer».

E mentre gli utenti residenziali provvedono alla restituzione degli apparecchi hardware rivolgendosi ai centri di raccolta autorizzati, a dealer e da pochissimo, anche agli uffici di Poste Italiane, a prendersi cura del recupero presso i clienti aziendali, anche in caso di sostituzione per cambio sede, ci pensa una rete composta da una trentina di partner selezionati in tutta Italia e certificati da R.Pierre. «Si tratta – specifica Cavallaro – di installatori telefonici e di realtà specializzate nell’offerta di servizi per la sicurezza informatica che, direttamente accreditati dal nostro servizio di Crm, dialogano a pieno titolo con gli It manager di aziende locali ai quali possono proporre i propri servizi».

Una volta raccolti, gli apparecchi vengono fisicamente smistati presso due cooperative sociali che, selezionate da R.Pierre in Lombardia in base alla presenza di personale qualificato, offrono lavoro a una cinquantina di persone dedicate full time a questo servizio. «Coadiuvati da alcuni nostri dipendenti chiamati a fornire consulenza tecnica – prosegue il nostro interlocutore -, nel processo di rigenesi e ricondizionamento, gli apparati vengono testati e gli eventuali guasti tracciati per fornire agli operatori telefonici dati puntuali sulla qualità dei propri strumenti. Il che, a ben guardare, potrebbe dare il via a un servizio facilmente adattabile alle richieste di altre tipologie di clienti, come Autostrade per l’Italia, con i suoi apparecchi Telepass».

Rimesse a nuovo, le apparecchiature vengono reinstallate e rese indistinguibili «in termini di performance, qualità e aspetto estetico rispetto a un dispositivo nuovo, anche perché – conclude Cavallaro – la tecnologia coinvolta in questo genere di strumenti non cambia poi così repentinamente». A cambiare, semmai, è il modo in cui alcuni operatori dell’Ict stanno ripensando al proprio modo di fare business guardando a politiche ambientali, oltre che sociali, in grado di offrire una possibilità in più non solo al Pianeta, ma anche a persone diversamente abili, ex detenuti o ex tossico dipendenti, che nel lavoro presso le cooperative sociali possono trovare una seconda chance.

Per quanto riguarda poi la rete di partner sul territorio, gli installatori con competenze It interessati, sappiano che R.Pierre Digital è in cerca di nuovi referenti per la Liguria Occidentale e le Marche.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome