Il partner più bravo… a vendere Navision, ovviamente

Stefania Donnabella, consigliere delegato di Brain Force Software Italia, si può fregiare del titolo di miglior partner italiano per Navision con un centinaio di installazioni. Grazie alla buona performance, la filiale italiana raggiunge il seco …

Stefania Donnabella, consigliere delegato di Brain Force Software
Italia, si può fregiare del titolo di miglior partner italiano per Navision
con un centinaio di installazioni. Grazie alla buona performance, la filiale
italiana raggiunge il secondo posto in termini di fatturato globale dopo la
casa madre tedesca. I risultati conseguiti hanno permesso al Var di entrare
nel "Inner Circle" delle Microsoft Business Solutions, community mondiale
di qualche decina di rivenditori a valore aggiunto. Riconoscenze a parte, Donnabella
è contenta del lavoro svolto da Microsoft: «Lo sforzo di integrazione
delle soluzioni acquistate viene percepito dal cliente
– afferma la manager
che ora è più rassicurato dall’investimento proposto. Si
inizia a comprendere il valore di Microsoft anche nel mercato delle soluzioni
business»
. Secondo la manager, inoltre, la situazione italiana è
favorevole. «In questo momento il mercato dei gestionali nella media
azienda è molto frammentato
– prosegue Donnabella – e deve ancora
percepire il valore del brand.
I competitor sono ancora fermi alla prima generazione di prodotto e devono scegliere,
o evolvere la loro offerta e renderla interessante per le nuove esigenze delle
aziende, o almeno provare ad accorparsi»
. Brain Force è stata
anche la fautrice del Navigroup, consorzio di rivenditori Navision. «Siamo
in sette
– racconta la manager – e stiamo realizzando una rete di partner
specializzati in Business Solutions nell’ottica di completare la presenza territoriale
e l’arricchimento del portafoglio di offerta verticale. I partner che lavorano
con le Business Solutions, possono essere avvantaggiati perché soddisfano
la ricerca di una infrastruttura orizzontale da parte delle Pmi. D’altra parte,
anche le grandi aziende hanno bisogno delle competenze di integrazione dei partner»
.
Ce n’è per tutti, insomma.

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