Il gioco delle parti

Voglia di Web 2.0 per le imprese, con qualche equivoco dietro l’angolo.

E’ un blog, un wiki e un forum. Ma vuole anche essere altro.
Il Vodafone Lab sbandiera ambizioni da testata online forte anche di una redazione di una quindicina di persone molto motivate visto che una volta tanto non hanno a che fare con un’iniziativa prettamente commerciale e che alcuni di loro sono passati dal call center a questa iniziativa che sembra presa di peso dal manuale della perfetta azienda 2.0.

Tutto bene, dunque.

La società si apre al dialogo con i clienti, affronta a viso aperto e anche in modo intelligente (vedi la notizia su cosa si può fare con i 600 Mb di traffico per l’iPhone) le polemiche sul cellulare di Apple, raccoglie il plauso degli utenti non usi a tanta trasparenza, ma non gli basta. Vodafone Lab vuole essere qualcosa di più, vuole dare notizie, essere anche una vera redazione che produce informazione.

Con quali limiti?
Pubblicheremo tutto” è l’ingenua risposta figlia anche probabilmente di quel work in progress che vuole essere l’ultima iniziativa di Vodafone.

Dove la beta in alto a sinistra accompagnerà per lungo tempo il sito proprio a voler significare che ciò che vediamo oggi non sarà quello che vedremo domani. Va tutto bene, però mettiamo dei paletti.
C’è chi fa informazione e chi fa comunicazione aziendale, bella, ben fatta ma sempre comunicazione aziendale rimane.

E se nella sociologia della comunicazione esiste da sempre il concetto di gatekeeper ( i media che fanno da filtro alle notizie e scelgono cosa pubblicare) non è che questa cosa sparisce se a fare informazione è un sito aziendale.

Anzi.

Il sito, ben fatto, poi può anche diventare una fonte per i giornalisti basta che si sappia che è di parte. Il presupposto del Web 2.0 in ambito aziendale, secondo noi, non è il fatto che le società diventino organi di informazione, ma che affrontino i loro clienti, il loro pubblico senza mediazioni.

Tu scrivi io rispondo, tu mi critichi io mi difendo e spiego le mie ragioni, tu mi fai i complimenti io ti ringrazio e trovo nuova spinta per il mio lavoro.
Non che io, protagonista delle tlc faccio informazione sul mio mondo.
Non sarebbe il primo e neanche il più importante conflitto di interessi di questo paese, ma, essendo milanesi, non possiamo fare altro che ripensare al vecchio detto meneghino “ofelè fa ‘l to’ mestee” (pasticciere fa il tuo mestiere).
E speriamo di averlo scritto giusto.

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