I vendor si orientano al fashion

Esigenze e problematiche di un settore complesso

I settori tessile e abbigliamento si muovono su processi di business non identici
ma sicuramente contigui, con problematiche non dissimili, sovente uniti dalla
tecnologia e dalla verticalizzazione dei processi. Ecco perché, spesso,
un medesimo Erp è in grado di risolvere i problemi di entrambi. Le necessità
ricorrenti in un magazzino di un’azienda “fashion” sono tipiche:
la ricerca di una specifica pezza, la determinazione del lotto di filato dal
quale è derivato un determinato tessuto (ad esempio per un reso da cliente),
l’esigenza di sapere se due prodotti provengono da uno stesso bagno di
tintoria e così via. Un deposito deve, quindi, poter essere gestito a
quantità, a lotti, a pezze, per colore e, nel caso dell’abbigliamento,
per taglie e drop. Gli acquisti, ove si tratti di semilavorati, rientrano pienamente
in quest’ordine di problemi. Parametri tipici, strettamente inerenti al
settore del fashion sono, poi, la stagionalità, le collezioni moda, le
linee di vendita che impongono consegne sempre più frequenti e in tempi
ridotti, esasperando il problema del servizio al cliente, oggi senza dubbio
uno dei punti nevralgici di ogni azienda tessile.
Talvolta, i primi ordini di vendita per la stagione commerciale in arrivo sono
emessi durante mostre o manifestazioni. Il sistema informativo gestionale deve,
quindi, accettare ordini di vendita da sistemi remoti, come pc o palmari, in
modo da ottimizzare l’operato dei venditori e degli agenti.

Inoltre, è necessario gestire la produzione dei campionari di prova per
la nuova stagione, differenziandoli dalla produzione legata a quella in corso.
L’area che, però, distingue marcatamente le varie tipologie di
aziende del settore fashion è, senza dubbio, la produzione. Il ciclo
laniero, infatti, si differenzia da quello cotoniero, che a sua volta ha poco
in comune con quello serico, per non parlare dei tappetifici o di chi lavora
la pelle.
La differenziazione nelle gestione della produzione non è da meno quando
si analizzano le diverse fasi del ciclo produttivo quali filatura, orditura,
tessitura, tintoria, finissaggio, stampa e, nel caso dell’abbigliamento,
l’accoppiamento tra articoli diversi (giacca – pantalone, gonna – camicetta),
le taglie, i drop.
È, quindi, necessario disporre di un sistema informativo adeguato a questo
particolare settore del manufacturing che sia in grado di cogliere e gestire
tutte le diversità.

E qui entrano in gioco i vendor che, con sempre maggiore intensità, si
stanno occupando di un settore complesso ed esigente, sia che si tratti di un’azienda
di taglio enterprise, sia che si affrontino le problematiche delle Pmi. Le prime
possono contare sull’approccio internazionale portato avanti da Ds Taxi
Fashion, divisione di Ds Data Systems, che, dalle parole del direttore commerciale
Giorgio Chironna, ha sviluppato una suite caratterizzata da elementi specifici
per il comparto, con una piattaforma finance appositamente dedicata e il modulo
retail nativamente integrato. Oltre duecento persone sono deputate allo sviluppo
costante della soluzione che, in particolare, si rivolge al comparto lusso.
Le società dello small & medium business possono, invece, ritrovarsi
nell’offerta di Four Bytes che con Target Cross Fashion copre le aree
finance, distribuzione e produzione.

Tra le particolarità illustrate da Walter Rovatti, direttore marketing
del gruppo, la tabella gestione taglie, con la possibilità di inserimento
illimitato di set taglie, la tabella componenti articolo, sia per la fase di
produzione che di rifinitura, e il riepilogo fabbisogno accessori e materie
prime. Ma la situazione in fermento ha indotto anche Gruppo Pro a candidarsi
a nuovo protagonista del mercato per fornire risposte alle società dei
quindici distretti industriali italiani della moda. «Con ProJ Fashion
– ha spiegato Massimo Vapori, partner dell’azienda -, soluzione
che deriva dall’esperienza maturata in simbiosi con il gruppo la Perla e che
è disponibile via Web, intendiamo offrire le conoscenze acquisite in
altri settori verticali mutuate al fashion, per tutti i segmenti previsti, confezioni,
capispalla, maglieria, intimo, calzature e occhialeria»
.

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