I plus dei distributori rispetto alla Gd

Grandi superfici canali efficienti per le memorie di Kingston. I dealer continuano a essere seguiti dai distributori, cui il vendor parrebbe chiedere gestione dei resi e altro

Dicembre 2005, «Prima o poi finiremo lì».
Sembra una frase di rassegnazione quella di Salvatore Vento,
country manager per l’Italia di Kingston Technology, mentre parla di Gdo e Gds.
E, invece, non lo è. È, anzi, la riflessione di un manager che,
in cinque anni, ha visto il mondo delle memorie trasformarsi e tendere verso
canali di vendita più consoni «a quelle che ormai sono diventate
talmente delle commodity, che finiremo per comprarle in edicola». Intanto,
però, se presso i nomi più blasonati della Grande distribuzione
Kingston in Italia è già presente, "ma solo a macchia di
leopardo", per la distribuzione "tradizionale" c’è ancora
posto. È di luglio l’accordo siglato con la romana Microchip Italia,
per la commercializzazione dell’intera linea di memorie proprietarie, mentre
sono in corso trattative con un distributore del mercato della telefonia, altro
"ricco" campo d’applicazione delle memorie flash, accanto a quello
della fotografia digitale. Così è. Almeno per il momento.
«Negli Usa
– ricorda il manager – nelle grandi catene si cominciano
a vendere addirittura le Ram e anche da noi le sovrapposizioni diverranno inevitabili»
.

E allora? Allora ai distributori converrebbe riflettere sul fatto che, solo
in Italia, il volume di pezzi venduti da Kingston, nel 2005, dovrebbe viaggiare
sul milione e che i problemi qui sono due. La gestione dei possibili resi, che
una struttura di due persone (tante sono qui da noi) non può accollarsi
e una logistica che, a oggi, è coordinata dall’Inghilterra. Chi ha orecchie
per intendere…

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