I consumi delle famiglie continuano a stagnare

A ottobre 2009 hanno segnato un +0,4% rispetto allo stesso mese del 2008, secondo l’indicatore di Confcommercio

Restano freddi i consumi delle famiglie italiane anche se in leggero miglioramento rispetto alla fase più acuta della crisi economica. È quanto segnala l’Indicatore dei consumi di Confcommercio per ottobre 2009: +0,4% rispetto allo stesso mese del 2008, registrando il segno più per il quinto mese consecutivo, considerando sempre i confronti con lo scorso anno. Guardando invece alla variazione rispetto a settembre 2009, torna il segno meno (-0,2%); negli ultimi tre mesi i consumi sono calati costantemente a livello congiunturale, anche se con margini minimi.

Una lunga convalescenza
Il peggio sembra allora passato dal secondo semestre 2008 all’insegna di una lunga convalescenza. Sta migliorando la fiducia delle famiglie e delle imprese secondo le rilevazioni dell’Isae; per Confindustria, inoltre, la produzione industriale è cresciuta dell’uno per cento a novembre rispetto al mese precedente. Nel 2010, stando alle previsioni di Confcommercio, dovremmo tornare a livelli di Pil e consumi paragonabili a quelli del 2000, a conferma che c’è molta strada da percorrere per recuperare il terreno bruciato. Esaminando in dettaglio la spesa in quantità delle famiglie per beni e servizi, si nota la risalita (+11,6%) per il settore della mobilità che, insieme alla cura della persona (+1,4%) consente ai consumi complessivi di ottobre di segnare quel modesto +0,4% rispetto allo stesso mese di un anno fa.

Maglia nera all’abbigliamento
Difatti, tutti gli altri settori rimangono in rosso: il dato peggiore spetta all’abbigliamento e calzature (-2,2%), che conferma così le sue difficoltà nel risalire la china, giacché a settembre la caduta era superiore al cinque per cento rispetto all’analogo mese del 2008. Seguono i beni e servizi ricreativi (-1,7%) e quelli per la casa (-1,3%); il settore delle comunicazioni cala dell’uno per cento, mentre i prodotti alimentari, le bevande e i tabacchi mostrano una flessione più contenuta (-0,8%), così come la spesa per gli alberghi e i pasti fuori di casa. Confcommercio, infine, ha stimato gli effetti delle tredicesime sui consumi di dicembre: dovrebbero superare quelli del 2008 per una percentuale piuttosto ridotta (+0,6%). La metà delle famiglie dovrebbe mantenere le spese natalizie sui medesimi ed esigui livelli dello scorso anno, concentrate su abbigliamento, libri e alimentari, mentre circa un terzo vi rinuncerà parzialmente.

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