Hot spot Wi-Fi Italia a quota 2.000

Dilaga l’accesso a Internet wireless, sia in ambito pubblico sia in quello privato. Scarsa l’attenzione alla sicurezza: un quarto delle reti non è protetto

Hot spot italiani a quota 2.000. Secondo i dati di JiWire, il portale dedicato agli hot spot Internet su scala mondiale, ripresi da Anfov nel suo rapporto annuale, ad aprile 2006 il numero dei punti di accesso Wi-Fi in ambito pubblico erano 1.960, mentre nel mondo sarebbero attualmente 111.200. La Lombardia guida la classifica italiana, con 354 hot spot, seguita da Lazio ed Emilia Romagna con poco più di 200 punti ciascuna.


Si tratta di un risultato interessante, se si considera che nel 2002 il Wi-Fi pubblico italiano ancora non esisteva e che per un anno si è andati avanti a fare sperimentazioni gratuite, dato che solo nel maggio 2003 è stata varata la legge italiana che autorizzava l’avvio di offerte commerciali di servizi wireless al pubblico.


Da allora il Wi-Fi è andato allargandosi a macchia d’olio anche in ambito privato, mentre è aumentata, in parallelo, la percentuale di pc portatili dotati di connessione wireless integrata, ormai disponibile su tutti i nuovi modelli. Un circolo virtuoso, che ha portato a un rapido cambio di abitudini: sempre più spesso si vedono persone che, negli alberghi, nei bar, nelle università, nelle biblioteche o negli aeroporti, aprono il computer e cominciano a navigare, o che si mettono le cuffie e telefonano con il pc.


Nelle grandi città, come Milano, è frequente captare, con il proprio portatile, diverse connessioni aperte. Cosa che fa senz’altro piacere, da un lato, ma che dall’altro indica una scarsissima attenzione al problema della sicurezza delle reti wireless: così come è facile accedere a Internet agganciandosi a una connessione Wi-Fi aperta, altrettanto facilmente un malintenzionato può usare lo stesso collegamento per entrare nel nostro portatile. Secondo una ricerca di Rsa, infatti, quasi un quarto delle reti wireless nel mondo non è protetta. Lo studio conferma anche l’esplosione, da un anno a questa parte, del numero degli hot spot nelle più importanti città del pianeta: +57% a Londra, +20% a New York e + 60% a Parigi, solo per citare le principali.


I punti d’accesso sono collocati negli alberghi (29%) e nei ristoranti (22%), seguiti dai caffè (15%) e dai centri commerciali (14%), ovvero in luoghi con grande transito di persone.


Una soluzione complementare


Oggi il Wi-Fi si va sempre più connotando come una soluzione complementare ad altre soluzioni wireless per l’accesso, quali Umts e Gprs: i carrier stanno, infatti, annunciando offerte che agganciano la migliore connessione disponibile in quel momento, grazie a telefoni multistandard in grado di selezionare la rete. I produttori di pc, dal canto loro, stanno dotando i computer di dispositivi di accesso diversi, nell’ottica, anche qui, di lasciare ai clienti la massima libertà di scelta.


Secondo Anfov, per favorire ulteriormente la diffusione del Wi-Fi è necessario intervenire su due fronti: semplificare ulteriormente le procedure di autenticazione degli utenti e i sistemi di billing.

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