Green Economy: tutti gli incentivi e i finanziamenti per il fotovoltaico

Gli incentivi previsti dal 2007 hanno creato un mercato che ha collocato l’Italia fra i primi produttori di energia solare. Vediamo di che forme di incentivazione si tratta e come nel nostro Paese si finanziano i grandi e piccoli impianti.

Fra tutte le energie rinnovabili, quella che negli ultimi tre anni ha avuto la maggior espansione è il fotovoltaico (Fv), grazie ad una serie di incentivi particolari, che hanno permesso al nostro paese, a lungo – paradossalmente – l’ultimo a perseguire l’utilizzo di questa fonte primaria, assolutamente gratuita, pulita e oltretutto da noi abbondante, di recuperare il tempo perduto.
Vediamo di che forme di incentivazione si tratta e come in Italia si finanziano i grandi e piccoli impianti Fv.

Il Conto energia (fotovoltaico)
Il “Conto energia” è il meccanismo usato per la promozione della produzione di energia elettrica da impianti fotovoltaici. La prima versione del Conto energia risale al 2005 in seguito all’emanazione del Dm 28 luglio 2005, ma ha subito successive modifiche con il Dm 19 febbraio 2007 recante “Criteri per l’incentivazione dell’energia elettrica mediante conversione fotovoltaica della fonte solare” in vigore fino al 31 dicembre del 2010, e proprio negli ultimi tempi con il Dm 6 agosto 2010, che ha approvato la nuova versione del Conto energia in vigore dal 1° gennaio 2011 fino al 31 dicembre 2013.
Nonostante le suddette modifiche, il sistema di incentivazione è rimasto per lo più immutato.
Infatti, l’incentivo consiste sempre nella possibilità di rivendere l’energia prodotta da un impianto fotovoltaico direttamente al gestore Gse a una tariffa incentivante per 20 anni, sostenendo quindi la produzione elettrica piuttosto che l’investimento iniziale. Le tariffe incentivanti riguardano tutta l’energia prodotta, compresa quella destinata all’autoconsumo. Il produttore, inoltre, può scegliere di vendere l’energia prodotta attraverso due meccanismi, ossia lo scambio sul posto o la vendita diretta alla rete e il ritiro dedicato, a seconda della convenienza e della grandezza dell’impianto. Ciò significa che egli può accedere anche ad altre forme di guadagni derivanti dall’immissione in rete dell’energia elettrica del tutto indipendenti dai guadagni derivanti dalle tariffe del Conto energia. Di contro però, gli impianti fotovoltaici non possono accedere ad altre incentivazioni tramite Certificati Verdi o Tariffa Omnicomprensiva.
Questo meccanismo di base ha subito diverse modifiche negli anni, volte soprattutto alla regolazione delle tariffe incentivanti e allo snellimento delle procedure amministrative.
Ai fini di un’esposizione chiara e corretta si analizzeranno i punti salienti della versione attuale del Conto energia e la versione del Conto energia in vigore dall’1 gennaio 2011.
Nella versione attuale, il “Conto energia” è aperto a privati, imprese, enti pubblici e condomini residenziali che possono installare il proprio impianto fotovoltaico con procedure semplici e agevoli e ottenere produzione di energia elettrica de-fiscalizzata e pagata per un valore all’incirca triplo rispetto alla tariffa media di fornitura.
Le tariffe incentivanti variano a seconda di due fattori:

  • la potenza nominale dell’impianto;
  • la tipologia dell’impianto fotovoltaico.

Le tariffe incentivanti sono state inizialmente stabilite per gli impianti posti in esercizio entro fine 2008. Nei due anni successivi sono state diminuite del 2% per anno. Le tariffe incentivanti relative a impianti installati dall’1 gennaio fino al 31 dicembre 2010 sono indicate nella tavola sotto.

Tariffe incentivanti per l’anno 2010

Tipologia dell’impianto fotovoltaico

Potenza nominale dell’impianto

Non Integrato

Parzialmente integrato

Integrato

1 ≤ P ≤ 3

0,384 euro per kwh

0,422 euro per kwh

0,470 euro per kwh

3 ˂ P ≤ 20

0,365 euro per kwh

0,403 euro per kwh

0,442 euro per kwh

 P > 20

0,346 euro per kwh

0,384 euro per kwh

0,422 euro per kwh

 

 

 

 

 

 

Fonte: Gse

Gli incentivi privilegiano l’integrazione architettonica dei pannelli solari nell’edificio, ovvero i pannelli parzialmente integrati o totalmente integrati. Inoltre essi privilegiano gli impianti minori, con una potenza nominale inferiore. È importante ribadire che queste tariffe, una volta riconosciuta la concessione dell’incentivo da parte del Gse, sono valide per i successivi 20 anni.
Rispetto alla prima versione del Conto energia, con il Dm 19 febbraio 2007 sono state introdotte diverse novità:

  • semplificazione dell’iter burocratico che appesantiva la vecchia normativa. Infatti, non è più necessario attendere l’autorizzazione dal Gse per il riconoscimento delle tariffe incentivanti perché una volta richiesto l’allacciamento alle rete elettrica si può passare direttamente alla costruzione dell’impianto attraverso una semplice Dichiarazione di inizio attività. Una volta collegato l’impianto alla rete elettrica, si potrà richiedere al Gse il riconoscimento della tariffa incentivante relativa alla tipologia di impianto realizzato. La guida per l’incentivazione degli con il Conto Energia, il modulo della domanda d’incentivazione, la procedura da seguire e la documentazione da presentare sono tutte pubblicate sul sito internet del Gse;
  • l’incentivo è proporzionale all’energia elettrica prodotta, ossia quella immessa nel sistema elettrico e quella auto consumata;
  • non sono previsti limiti alla potenza incentivabile per singolo impianto. Invece è stata stabilita una soglia massima per accedere allo Scambio sul posto, ossia una potenza di picco fino a 200 kW. Oltre questa taglia, è obbligatorio accedere al Ritiro dedicato;
  • la certificazione energetica dell’edificio viene richiesta per avere diritto a un premio aggiuntivo e non più solo per poter accedere alle tariffe incentivanti;
  • un incremento del 5% delle tariffe incentivanti è stato previsto per gli edifici pubblici, in particolare scuole pubbliche, ospedali pubblici e per enti locali con popolazione inferiore a 5000 abitanti. Tale aumento è stato riconosciuto anche per quegli impianti o edifici nati in sostituzione di coperture contenenti amianto;
  • è previsto anche un aumento dell’incentivo fino al 30% per gli impianti che dimostrano anche di aver effettuato interventi in termini di efficienza energetica adeguatamente certificati. Tuttavia quest’ultimo punto ha subito sostanziali modifiche a seguito dell’approvazione del Dm 6 agosto 2010.

In conclusione, il beneficio economico per i sistemi fotovoltaici è costituito da 3 voci:

  • il ricavo derivante dalla remunerazione, con tariffa incentivante, di tutti i kWh prodotti dall’impianto (quota del Conto Energia)
  • il risparmio conseguito grazie all’utilizzo dei kWh fotovoltaici prodotti e quindi dal mancato prelievo di energia in rete (grazie al meccanismo dello scambio sul posto o alla cessione di energia prima descritti)
  • l’ eventuale utilizzo delle eccedenze,

cui si può aggiungere, nei casi previsti dall’art. 7 del Dm 19 febbraio 2007, il premio abbinato ad un uso efficiente dell’energia (maggiorazione della tariffa incentivante fino al 30%)

Il Conto energia è stato accolto positivamente dal sistema finanziario italiano. Le tariffe incentivanti, il basso rischio e una fonte certa di rimborso hanno fatto sì che un gran numero di istituti finanziari, come vedremo dettagliatamente in seguito, abbiano messo a disposizione una specifica tipologia di finanziamento per l’installazione di impianti fotovoltaici, con termini differenti a seconda anche delle esigenze del debitore. L’incontro tra una domanda di impianti per la produzione di energia Fv, sorretta dagli incentivi pubblici; un’offerta di tali prodotti, sostenuta dall’interesse di imprese fornitrici (appartenenti al settore industriale-produttivo di impianti Fv e a un network di imprese accessorie come distributori, installatori, società di servizi) per un mercato in veloce ascesa; e una disponibilità di finanziamenti da parte di banche e istituti finanziari: tutti questi fattori hanno fatto sì che il mercato del Fv italiano arrivasse ai livelli attuali, ai primi posti in Europa (dopo Spagna e Germania). Il Gse aggiorna in real time, sul suo sito, il “contatore fotovoltaico”, che indica gli impianti entrati in esercizio e la loro potenza di picco (massima capacità produttiva). Quello riportato nel box sotto è il contatore del 13 settembre 2010, che dimostra che gli impianti in esercizio alla data sono quasi centomila e la potenza sviluppata è di oltre 1,5 GWp.

Il contatore fotovoltaico

Nuovo conto energia

Primo conto energia

Impianti in esercizio: 90.652
Potenza (kW): 1.382.013

Impianti in esercizio: 5.730
Potenza (kW): 163.813

Prima di passare all’analisi delle novità che riguardano la terza edizione del “Conto energia” è necessario chiarire l’interpretazione, largamente dibattuta negli ultimi mesi, riguardo la disposizione normativa contenuta nella legge 22 marzo 2010, n. 41. Tale disposizione normativa, detta anche “norma salva incentivi”, è stata introdotta per permettere agli impianti realizzati ma non ancora entrati in esercizio entro il 31 dicembre 2010 di beneficiare delle tariffe incentivanti del decreto in vigore fino a tale data. Essa è stata introdotta soprattutto per far fronte all’atteso sovraffollamento di richieste di connessione previste per fine 2010, visto che le tariffe per la nuova edizione del Conto energia 2011-2013 sono inferiori. Il decreto è stato oggetto di diversi dubbi interpretativi soprattutto per quanto riguarda la questione della “data utile”, ossia la data entro la quale i nuovi impianti fotovoltaici potranno usufruire delle tariffe incentivanti dell’attuale Conto energia. La legge di conversione 13 agosto 2010, n. 129 del Dl 8 luglio 2010, n. 105 ha fatto chiarezza in merito. L’articolo 1-septies del Dl prevede che per godere degli incentivi previsti dalla versione attuale del Conto energia è sufficiente terminare i lavori di installazione dell’impianto entro il 31 dicembre 2010 e comunicare al Gestore di rete e al Gse la fine dei lavori. Per l’entrata in esercizio si ha invece tempo fino al 30 giugno 2011. La comunicazione di fine dei lavori deve essere certificata da un tecnico abilitato e sia il Gestore di rete che il Gse hanno la possibilità di verificare la veridicità della comunicazione.

Il conto energia 2011-2013
Nonostante i continui rimandi susseguitesi sin dall’inizio del 2010, e le conseguenti proteste delle associazioni e dei produttori del settore, la versione definitiva del nuovo Conto energia (terza versione) è stata approvata solo con il Dm 6 agosto 2010 e il testo è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 24 agosto 2010. Come ci si aspettava il testo presenta diverse novità.
Innanzitutto, si prevede un obiettivo nazionale di potenza nominale fotovoltaica da installare pari a 8000 MW entro il 2020. La potenza elettrica cumulativa incentivabile è stata suddivisa in tre categorie e sono stati fissati nuovi limiti:

  • 3000 MW per gli impianti realizzati su edifici e altri impianti fotovoltaici;
  • 300 MW per impianti fotovoltaici integrati con caratteristiche innovative;
  • 200 MW per impianti fotovoltaici a concentrazione.

Possono beneficiare delle tariffe incentivanti i seguenti soggetti responsabili dell’impianto:

  • persone fisiche;
  • persone giuridiche;
  • soggetti pubblici;
  • condomini di unità abitative e di edifici.

Le principali novità del nuovo Conto energia consistono tuttavia nelle tipologie impiantistiche riconosciute e nelle fasce di potenza maggiormente differenziate.
Viene infatti abolita la precedente suddivisione tra impianti non integrati, parzialmente integrati e totalmente integrati per essere sostituita da quella seguente:

  • impianti fotovoltaici realizzati su edifici;
  • altri impianti fotovoltaici.

Gli impianti dovranno avere una potenza nominale superiore a 1 KW ed essere entrati in esercizio dopo il 31 dicembre 2010. Per altri impianti fotovoltaici si intendono anche gli impianti a terra e una serie di impianti sugli edifici che non rispettano i criteri stabiliti nell’Allegato 2 del Dm.
Le tariffe previste per queste due categorie sono di seguito sintetizzate (v. tavola sotto).

Tavola n. 2 – Tariffe incentivanti per gli impianti fotovoltaici

Intervallo di
potenza

I quadrimestre
2011

II quadrimestre
2011

III quadrimestre
2011

Impianti
realizzati
sugli edifici

Altri
impianti

Impianti
realizzati
sugli edifici

Altri
impianti

Impianti
realizzati
sugli edifici

Altri
impianti

kW

euro/kWh

euro/kWh

euro/kWh

euro/kWh

euro/kWh

euro/kWh

1≤P≤3

0,402

0,362

0,391

0,347

0,380

0,333

3≤P≤20

0,377

0,339

0,360

0,322

0,342

0,304

20≤P≤200

0,358

0,321

0,341

0,309

0,323

0,285

200≤P≤1000

0,355

0,314

0,335

0,303

0,314

0,266

1000

0,351

0,313

0,327

0,289

0,302

0,264

P>5000

0,333

0,297

0,311

0,275

0,287

0,251

Fonte: Gse

Come previsto, le tariffe incentivanti per tutti gli impianti fotovoltaici hanno subito una riduzione che varia a seconda delle classi di potenza e a seconda dell’ubicazione dell’impianto. Inoltre esse non sono più suddivise in tre fasce di potenza bensì in 6.
Le tariffe già nel corso del 2011 si riducono ogni 4 mesi ed è prevista una decurtazione pari al 6% annuo rispetto all’ultimo quadrimestre del 2011 per gli impianti che entreranno in esercizio nel 2012 e 2013.
Vengono poi inserite due nuove sezioni che mirano ad incentivare lo sviluppo delle nuove tecnologie ossia:

  • impianti fotovoltaici integrati con caratteristiche innovative;
  • impianti a concentrazione.

Il Dm definisce un impianto fotovoltaico integrato con caratteristiche innovative come un impianto che utilizza “moduli e componenti speciali espressamente realizzati per integrarsi e sostituire elementi architettonici”. In altre parole, per accedere a queste tariffe, le installazioni di pannelli solari devono rispettare una serie di caratteristiche che abbiano come scopo principale quello di inserirsi armoniosamente nell’architettura dell’edificio e di essere dotati di importanti innovazioni di carattere tecnologico.
Le tariffe riservate a questa tipologia di impianti sono illustrate nella tavola sotto.

Tariffe previste per gli impianti integrati con caratteristiche innovative (2011)

Intervallo di
potenza

Tariffa
corrispondente

kW

euro/kWh

A)

1≤P≤20

0,44

B)

20≤P≤200

0,40

C)

P>200

0,37

Fonte: Gse

Diversamente dalle prime due categorie, per le quali non è previsto alcun limite alla potenza incentivabile, in questo caso la potenza incentivabile massima per impianto è pari a 5 MW. Inoltre, per gli impianti entrati in esercizio nel 2012 e 2013, sono riconosciute le stesse tariffe decurtate del 2% rispetto all’anno precedente.
L’impianto a concentrazione, secondo la definizione contenuta nel Dm 6 agosto 2010, art. 2 comma 1, lett. r, è “un impianto di produzione di energia elettrica mediante conversione diretta della radiazione solare, tramite l’effetto fotovoltaico; esso è composto principalmente da un insieme di moduli in cui la luce solare è concentrata, tramite sistemi ottici, su celle fotovoltaiche, da uno o più gruppi di conversione della corrente continua in corrente alternata e da altri componenti elettrici minori”. Gli impianti a concentrazione rispondono all’esigenza di trovare soluzioni alternative ai moduli fotovoltaici cristallini per ridurre la quantità e il peso economico del silicio. Infatti, concentrando la radiazione solare su una quantità più piccola di celle è possibile abbassare i costi di produzione e nel contempo produrre più energia elettrica. Questa tecnologia non ha ancora avuto notevoli successi dal punto di vista commerciale, soprattutto per i problemi derivanti dall’eccessiva manutenzione di cui hanno bisogno le celle.
A differenza di tutte le altre tipologie, l’accesso alle tariffe incentivanti per gli impianti a concentrazione è riservato solo alle persone giuridiche e ai soggetti pubblici.
Inoltre, dato che gli impianti a concentrazione non sono previsti dall’attuale Conto energia, essi possono beneficiare delle tariffe incentivanti anche durante il 2010 se entrano in esercizio dopo l’entrata in vigore del Dm 6 agosto 2010.
Come nel caso degli impianti integrati con caratteristiche innovative, anche per gli impianti a concentrazione è previsto un limite pari a 5 MW di potenza incentivabile per impianto e una decurtazione annua del 2% per gli impianti che entrano in esercizio nel 2012 e nel 2013. Le tariffe valide per il 2011 sono indicate nella tavola sotto.

Tariffe previste per gli impianti a concentrazione (2011)

Intervallo di
potenza

Tariffa
corrispondente

kW

Euro/kWh

1≤P≤200

0,37

200

0,32

P>1000

0,28

Fonte: Gse

Anche il nuovo decreto contempla premi volti a ottenere maggiorazioni della tariffa incentivante. Essi sono previsti sia per impianti fotovoltaici che operano in regime di scambio sul posto, sia per gli impianti integrati con caratteristiche innovative. Il Dm ne prevede diverse tipologie:

  • premio abbinato all’uso efficiente dell’energia. Sono riconfermati gli aumenti della tariffa incentivante fino al 30% nel caso in cui si sia adeguatamente certificato un uso efficiente dell’energia. Rispetto però alle disposizioni normative attuali, il risparmio energetico minimo del 10% deve essere conseguito sugli indici di prestazione energetica, sia invernale che estivo. Il premio decorre dall’anno successivo alla data di ricevimento della richiesta ed è pari alla metà della percentuale di riduzione ottenuta, ma non può eccedere il 30% della tariffa incentivante. Anche per gli edifici di nuova costruzione si potrà accedere a tale premio a patto che le prestazioni energetiche sia invernali che estive dell’edificio in questione siano inferiori del 50% rispetto ai valori minimi.
  • premio per soggetti con profilo di scambio prevedibile. Tale premio prevede un incremento delle tariffe incentivanti pari al 20% per sistemi caratterizzati da un profilo di scambio con la rete elettrica prevedibile. Tali sistemi sono definiti nel Dm all’art. 2, comma 1, lett. q, come sistemi costituiti da uno o più impianti fotovoltaici con potenza nominale complessiva superiore a 200KW e inferiore a 10MW, che scambia con la rete elettrica seguendo un programma orario stabilito compreso tra le 8:00 e le 20:00, con un margine di errore del 10% in ciascun giorno e rispettato per almeno 300 giorni all’anno.
  • è riconfermato il premio pari al 5% in più rispetto alla tariffa incentivante per gli impianti installati su edifici realizzati in zone industriali, commerciali, cave o discariche esaurite, siti contaminati; per gli impianti installati su edifici in sostituzione di coperture di eternit o contenenti amianto è riconosciuto invece un premio aggiuntivo pari al 10% sulla tariffa di riferimento.

Agevolazioni particolari sono poi previste per i soggetti pubblici, così come nella versione attuale del Conto energia. Inoltre, tutti gli impianti i cui soggetti responsabili siano Enti locali e Regioni godono della tariffa incentivante più vantaggiosa tra quelle destinate ad impianti realizzati su edifici. Infine, a determinate condizioni, le tariffe incentivanti sono cumulabili con altri tipi di benefici e contributi pubblici, a partire da un contributo in conto capitale pari al 30% per gli impianti installati su edifici con potenza nominale non superiore ai 3 KW fino ad arrivare ad un contributo in conto capitale pari al 100% per gli impianti costruiti su scuole pubbliche o paritarie.
Come si può notare quindi il Conto Energia previsto per il triennio 2011-2013 prevede moltissime novità e cambiamenti. Il legislatore ha infatti voluto non soltanto modificare le tariffe incentivanti, ma ha voluto dare una spinta soprattutto alla innovazioni tecnologiche introducendo degli incentivi anche per le installazioni tecnologicamente più avanzate, come gli impianti a concentrazione. Restano comunque molti punti oscuri riguardo l’iter procedurale da seguire nelle varie fasi, le modalità di posizionamento dei moduli a seconda della tipologia dell’impianto nonché ulteriori dettagli per gli impianti integrati con caratteristiche innovative e gli impianti fotovoltaici a cogenerazione. Di questo si occuperà una guida esplicativa che il Gse è tenuto a realizzare entro e non oltre il 1° gennaio 2011.

Il finanziamento dei progetti FV
Sono numerosi gli istituti di credito che promuovono finanziamenti per la realizzazione d’impianti fotovoltaici. I loro strumenti si presentano sotto forma di pacchetti finanziari ad hoc per l’installazione e l’operatività degli impianti fotovoltaici.
Le tipologie di finanziamento sono due:

  • l’accensione di un mutuo presso un istituto di credito;
  • l’adozione di una formula di leasing.

Le banche italiane, fino dai primi mesi dopo l’uscita del provvedimento del febbraio 2007 che introduceva il nuovo Conto energia, si sono lanciate subito sulle opportunità di finanziamento previste dalle nuove norme. La mobilitazione del mondo bancario sull’argomento è stata alla base del successo del lancio del fotovoltaico in Italia. Molti istituti, dai più grandi a quelli di minori dimensioni, hanno offerto formule finanziarie competitive e interessanti per la clientela, che è rappresentata da famiglie, imprese, operatori del commercio ed enti pubblici (anche se spesso le condizioni sono differenziate a seconda che il debitore sia un privato o un’impresa). L’importanza dell’adesione delle banche locali, come le Banche di credito cooperativo (Bcc) a questo tipo di finanziamenti, è notevole, perché il successo dei finanziamenti del Fv è data dai grandi numeri: molti impianti di piccola dimensione, spesso lontani dalle grandi città. In questo senso la capillarità della presenza delle Bcc e la loro capacità di contatto con il territorio è stata molto importante per lo sviluppo di questi finanziamenti.
Ricordiamo anche che le Banche di Credito Cooperativo adottano la convenzione Federcasse, l’associazione di categoria rappresenta 438 Bcc e Casse rurali italiane. Federcasse ha sottoscritto una convenzione con Legambiente che impegna gli istituti aderenti a erogare interventi finanziari per la realizzazione d’impianti per la produzione di energia pulita (impianti solari, fotovoltaici, eolici, mini idroelettrico, biomasse e mini-cogenerazione) nonché per favorire interventi nei settori didattico-educativo e di formazione professionale. L’accordo tra Legambiente e Bcc permette di usufruire di finanziamenti molto vantaggiosi per l’installazione d’impianti da fonti rinnovabili e per interventi di efficienza energetica. Le caratteristiche di questi finanziamenti sono le seguenti:

  • interventi finanziabili: installazione d’impianti a fonte energetica rinnovabile e interventi di efficienza energetica;
  • beneficiari: privati, aziende, enti pubblici, associazioni e condomini;
  • importo finanziabile: massimo euro 200.000, per il 100% dell’importo, Iva compresa;
  • rimborso: rateale;
  • durata massima: 20 anni;
  • preammortamento: massimo di 2 anni;
  • tasso: Euribor 6 mesi + massimo 1,5%.

Gli altri istituti (almeno una quarantina) hanno concesso finanziamenti e mutui dalle caratteristiche abbastanza simili, che possono essere ricondotte alle seguenti:

  • tipo del finanziamento: finanziamento o mutuo, con caratteristiche ipotecarie (con garanzie reali) o chirografarie (senza garanzie reali);
  • beneficiari: privati, aziende, enti pubblici, associazioni e condomini. Ovviamente le condizioni possono variare a seconda della categoria di beneficiari;
  • durata: da un minimo di 2 a un massimo di 10-15 anni;
  • importo finanziabile: fino al 100% del valore dell’impianto, da un minimo di 10.000 euro fino ad un massimo di 50- 100 mila euro per i privati e 200-300.000 euro per le imprese;
  • tasso: fisso (legato all’eurirs, il tasso di interesse per la parte a tasso fisso degli interest rate swaps, che viene utilizzato in genere come base di riferimento per i mutui a tasso fisso a medio-lungo termine) o variabile (legato all’euribor);
  • rimborso: in genere a rate costanti, mensili, trimestrali o semestrali. Il periodo di grazia (nel quale non viene rimborsato il capitale) è in genere limitato a sei mesi (eccezionalmente 12, per le imprese e progetti di dimensioni maggiori);
  • garanzie: in ogni caso, cessione del credito nei confronti del Gse e pegno sul conto ove vengono fatti affluire i ricavi del Conto energia, che servono per il rimborso del finanziamento. Nei casi di crediti ipotecari, ipoteca sull’impianto ed eventualmente sul fondo sul quale esso viene costruito. Le garanzie richieste tuttavia variano sensibilmente da banca a banca, soprattutto nel caso di prestiti ad imprese.

A titolo di esempio, si riportano le condizioni di base dei “finanziamenti fotovoltaici” concessi a privati ed imprese dal gruppo Unicredit (v. tavole sotto).

Condizioni di base del Prestito Chirografario Fotovoltaico di Unicredit Group

Beneficiari

Consumatori (intese come tutte le persone fisiche che agiscono per scopi strettamente personali estranei quindi all’attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale che eventualmente svolgono)

Finalità

Esclusivamente per la realizzazione di impianto fotovoltaico
per chi ha ottenuto gli incentivi ministeriali

Banca erogante

UniCredit Banca S.p.A., UniCredit Banca di Roma S.p.A.,
Banco di Sicilia S.p.A., ciascuna nell’ambito territoriale di
Competenza

Importo e durata

minimo 10.000 € – massimo 70.000 € e per durate da minimo 60 mesi a massimo 120 mesi

Modalità di rimborso

Addebito automatico in conto corrente in rate mensili
posticipate, comprensive della quota capitale ed interessi

Periodicità delle rate

Mensile

Preammortamento

Gli interessi di preammortamento decorrono dalla data di
erogazione sino al giorno precedente la decorrenza del piano di ammortamento. Il recupero del relativo ammontare avviene unitamente alla prima rata di ammortamento

Ammortamento

Ha decorrenza il primo giorno del mese successivo la data di erogazione

Modalità di erogazione

Su conto corrente

Tasso di riferimento

EuroIrs a 10 anni (se tasso fisso) o Euribor 3 mesi (se tasso variabile). Ad entrambi va aggiunto lo spread commerciale

Estinzione anticipata totale

Sempre possibile senza alcun onere

Commissioni di istruttoria

Come da Fogli Informativi

Altre spese e commissioni

Fiscali (imposta sostitutiva), notarili (cessione a favore della
banca del credito verso il Gestore dei Servizi Elettrici S.p.A.)

Assicurazione

Consigliabili quelle a tutela del finanziamento e del nucleo
Familiare

Fonte: sito http://www.unicredit-italia.it/library/it/common/docs/scpro_finanziamento_energia.pdf, tabella aggiornata al luglio 2010

Condizioni di base dei Finanziamenti Fotovoltaici a favore di Piccole Imprese di Unicredit Group

Beneficiari

Piccole imprese (secondo i parametri definiti da Unicredit Group)

Finalità

Esclusivamente per la realizzazione di impianto fotovoltaico per le piccole imprese che hanno ottenuto gli incentivi ministeriali. L’investimento deve essere accessorio rispetto all’attività principale

Tipologia

Ipotecario o chirografario (con o senza garanzia reale)

Tasso

Fisso o variabile

Durata

Ipotecario: durata da 2 a 15 anni
Chirografario: durata da 2 a 15 anni

Modalità di rimborso

Addebito automatico in conto corrente in rate mensili, trimestrali o semestrali posticipate, comprensive della quota capitale ed interessi

Erogazione

In un’unica soluzione o a stato avanzamento lavori

Pre-ammortamento

Massimo un anno

Richiesta del finanziamento

E’ necessario far pervenire in Agenzia una copia della domanda presentata al gestore della rete locale contenente:

  • il progetto preliminare dell’impianto fotovoltaico con la scheda tecnica
  • il preventivo di spesa relativo ai costi da sostenere per la realizzazione dell’impianto
  • l’elenco dei vincoli e delle autorizzazioni del fabbricato interessato alla costruzione
  • la documentazione che provi la data di inizio lavori (D.I.A.)

Fonte: sito http://www.unicreditbanca.it/it/imprese/finanziamenti/mediolungotermine/?idc=4943, settembre 2010

Anche le operazioni di leasing, che sono nella grande maggioranza utilizzate quando il debitore, proprietario dell’impianto, è un’impresa, seguono schemi simili di condizioni, con un maxi-canone iniziale e un valore di riscatto finale più ridotti che nelle normali transazioni del genere.
Un discorso più complesso riguarda invece i progetti fotovoltaici di maggiori dimensioni.
La realizzazione di un progetto fotovoltaico è solitamente assegnata, al fine di circoscrivere il rischio dell’iniziativa, a una o più società progetto (Spv), che vengono dotate dei mezzi finanziari necessari per effettuare l’investimento. In tal caso, il finanziamento dell’operazione non ricalca gli schemi standardizzati previsti in precedenza, ma deve essere strutturato su misura per la singola operazione, con una formula di mini project finance.
Da questo punto di vista “nella delicata fase di reperimento delle risorse finanziarie per la realizzazione del progetto e, in particolare, nella negoziazione con le potenziali banche finanziatrici, gioca un ruolo fondamentale la capacità dei partecipanti al progetto e della SPV di offrire adeguate garanzie (c.d. security package), a tutela del credito che s’intende ottenere presso le banche finanziatrici medesime.” (si veda l’articolo di Massimo Zamorani e Josephine Romano, Profili di un’operazione d’investimento per la realizzazione di impianto fotovoltaico).
Le soluzioni di garanzia al finanziamento in tali casi sono in genere le seguenti:

  • pegno sulle partecipazioni delle Spv che prendono parte al progetto: i soci della SPV devono costituire in pegno in favore della banca finanziatrice le partecipazioni detenute nella SPV medesima;
  • ipoteca sul fondo sul quale sarà realizzato il progetto o sul diritto di superficie costituito in favore della Spv. Un’ulteriore garanzia che di prassi è prestata nell’ambito dei progetti in esame è l’ipoteca sul terreno ove sarà realizzato l’impianto fotovoltaico;
  • pegno e/o privilegio speciale su beni mobili destinati all’esercizio dell’impresa. Il pegno si costituisce mediante accordo contrattuale tra proprietario dei pannelli solari (i.e. SPV) e la banca, nelle forme della scrittura privata autenticata avente data certa ovvero dell’atto pubblico notarile;
  • cessione dei crediti in garanzia. È uso ricorrere alla cessione di crediti quale strumento di garanzia a favore della banca finanziatrice di progetti di impianti fotovoltaici. Tra i crediti che possono essere oggetto di cessione rientrano, ad esempio, i crediti derivanti dai contratti di fornitura di energia. La cessione è effettuata pro solvendo a favore del cessionario (i.e. la banca finanziatrice), a garanzia del finanziamento dallo stesso concesso e di quanto ad esso dovuto per capitale, interessi, tasse, imposte, spese, e ogni altro accessorio. A seguito della cessione, il Gse provvederà a pagare tutti i crediti derivanti dalla convenzione direttamente in favore del cessionario;
  • pegno sui saldi dei conti correnti bancari aperti dalla Spv relativamente alla realizzazione del progetto d’impianto fotovoltaico.

Per quanto riguarda le assicurazioni per gli impianti Fv, sul mercato sono presenti polizze che coprono i rischi legati agli eventi naturali, guasti o danni di terzi. Spesso, come abbiamo visto, la sottoscrizione di una polizza assicurativa è richiesta dalle banche per concedere il finanziamento di un impianto fotovoltaico. Il premio assicurativo è indicativamente nell’ordine dei 10-20 euro annui per KWp installato (in media 30-60 euro all’anno per un impianto domestico). Una formula diffusa è quella “all risks”, per cui è coperto tutto ciò che non è escluso. Come specifica la descrizione di una delle polizze più note, si tratta di una copertura “property” di base corredata da garanzie opzionali che indennizzano il beneficiario in caso di: a) guasto macchine e/o fenomeno elettrico, per i danni dovuti, ad esempio, agli errori di fabbricazione e di progetto, ai vizi di materiale, alle sovratensioni elettriche; b) atti di terzi, come il furto, gli atti vandalici e dolosi, atti di terrorismo e sabotaggio; c) danni indiretti per le perdite pecuniarie derivanti dalla mancata o ridotta produzione di energia elettrica durante il periodo di inattività totale o parziale dell’impianto causato da un danno indennizzabile ai termini della garanzia danni diretti.

I costi e i ricavi di un impianto FV
Ma quanto costa un impianto Fv? Ovviamente non è facile fornire un costo standard per kWp producibile, in quanto il prezzo di un impianto Fv dipende da molti fattori, quali:

  • la qualità dell’impianto: accanto ad impianti standard, ve ne sono altri con prestazioni più elevate. Ricordiamo che, se l’impianto non corrisponde in tutto e per tutto alle richieste di omologazione da parte degli enti preposti, l’incentivo statale non può essere corrisposto;
  • il sito dove avviene l’installazione, e qui le differenze sono molte: vi sono essere problematiche legate a vincoli di tipo urbanistico-paesaggistico; vincoli strutturali (tetto e coperture in non buone condizioni); particolarità (ad esempio, nel caso di tetto con presenza di eternit, è vero che si gode di un premio ulteriore, ma è anche vero che bisogna effettuare una bonifica che ha i suoi costi); difficoltà di accesso al sito e così via;
  • servizi aggiuntivi (ad esempio la manutenzione ordinaria) e garanzie offerte.

“Possiamo comunque fissare il costo indicativo di un impianto fotovoltaico di primaria qualità (pannelli di fascia medio-alta), con potenza 3kWh, ossia per coprire il fabbisogno di una civile abitazione, su un tetto facilmente accessibile, in buone condizioni (quindi senza opere murarie aggiuntive) e istallato in modo parzialmente integrato, ossia appoggiato sulla copertura in senso complanare, in 19.500,00 euro + Iva al 10%” (citazione dal sito http://www.ipannellifotovoltaici.com). Le spese di manutenzione sono minime, e spesso comprese nel costo iniziale.
Quanto produce un impianto di tali dimensioni? Anche questo dipende da diversi fattori, che si possono riassumere nella capacità di ottenere un maggiore o minore irraggiamento solare a seconda dell’installazione dell’impianto e della località dove viene posto.
In genere, convenzionalmente si assume che le ore di irraggiamento utile siano:

  • Nord Italia: 1.100 ore anno
  • Centro Italia: 1.300 ore anno
  • Sud Italia e isole: 1.400 ore anno.

Quindi di un impianto del tipo descritto, installato in Centro Italia, avrebbe una produzione prevista di 3.900 Kwh. Con gli incentivi in vigore fino al 31.12.2010 (0,422 euro per kwh), esso darebbe luogo ad un accredito in Conto energia di 1.645 euro, ed il pay back period dell’impianto sarebbe di circa 13 anni. In realtà ai ricavi in Conto energia va aggiunto il risparmio relativo all’energia venduta e utilizzata per il consumo (valutabile in 0,18 euro per kwh). Su queste basi un finanziamento per il 100% del costo dell’impianto ad un tasso del 4%, può essere ripagato in poco più di 12 anni.

Le prospettive per il 2011-13
Con la discesa degli incentivi, finirà o diminuirà il circuito virtuoso domanda – offerta – finanza che ha permesso lo sviluppo del solare in Italia?
Certamente no, anche se inizialmente qualcuno rimarrà un po’ esitante rispetto a nuovi investimenti. Ma bisogna tenere conto che negli ultimi anni l’industria mondiale, ed in parte anche quella italiana, dei produttori di impianti Fv ha fatto passi da gigante, e sta studiando nuove soluzioni e tecnologie. Indubbiamente, con un mercato ormai diffuso e competitivo, i prezzi sono destinati a scendere, ed i rendimenti degli impianti a crescere.
Dal punto di vista dei finanziatori, finora le banche non si sono espresse, e non hanno ancora dichiarato se intendono proseguire con gli stessi pacchetti finora previsti o con nuove soluzioni finanziarie. È prevedibile che con le nuove tariffe incentivanti i finanziamenti per gli impianti Fv scendano ad una percentuale non totalitaria del costo dell’investimento (l’80-85%, per esempio), o vengano accordati per periodi più lunghi, anche se difficilmente si supererà la soglia dei 15 anni. Per gli impianti di maggiori dimensioni verranno preferite le soluzioni individuali, ma questo è già successo finora.
Complessivamente, tuttavia, abbiamo visto la nascita di un mercato interessante: e mercato vuol dire imprenditori, occupazione, consumatori, banche e finanza. Vuol dire interessi economici ed anche interessi ecologici, come la promozione di una fonte pulita di energia. Non crediamo che un semplice calo degli incentivi riesca a far crollare di colpo tutto questo.

 

(per maggiori approfondimenti vedi Finanziamenti e credito, Novecento Media)

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