Gartner: cresce il Bpo ma mancano i Cio

Cresce anche in Europa il mercato del Business Process Outsourcing. Purtroppo, però, resta ancora cosa da top management, con scarso coinvolgimento dei responsabili dei sistemi informativi

4 marzo 2004 Secondo un’analisi presentata in questi giorni da
Gartner, il mercato del Business Process
Outsourcing
sta guadagnando terreno in Europa ed è destinato quest’anno
a crescere del 4,5% fino a toccare i 25 miliardi di euro

.
Cifra che lo pone a pieno titolo come segmento a maggior crescita nell’ambito
dei servizi It.
Per altro, sempre secondo
Gartner
, la crescita dovrebbe incrementare ulteriormente nei prossimi
anni, con un tasso di crescita medio del 6,8%, che consentirà di toccare il
tetto dei 33 miliardi nel 2007.
In Europa, secondo Gartner, sta cominciando a
decollare anche il ricorso all’outsourcing offshore, come
alternativa al Bpo domestico, tanto che entro la fine del 2007 l’offshore peserà
per il 14% sul totale, in decisa crescita rispetto all’attuale
1%.
Interessanti, anche per i produttori statunitensi, i mercati
dell’Europa dell’Est, anche in virtù della loro collocazione
geografica. Non è dunque un caso che i service provider di Praga, Cracovia e
Budapest siano destinati a fare concorrenza a quelli indiani.
Allo sviluppo
del comparto, sostiene sempre Gartner, hanno contribuito non poco le grandi
fusioni degli anni passati, in primis quella tra Ibm e Pwc e quella tra Cap
Gemini ed Ernst & Young, che hanno di fatto trasformato il Bpo in una
naturale estensione dei servizi It.
Concentrarsi sulle competenze
primarie, ridurre i costi e  migliorare il customer service
sono i
tre driver identificati da Gartner alla base dello sviluppo del Bpo. Le grandi
organizzazioni hanno per prime iniziato a esternalizzare processi di tipo
transazionale, quali contabilità e gestione dei reclami, e oggi stanno ampliando
il raggio di azione portando all’esterno anche risorse umane, finance,
accounting e procurement.
Interessante è la domanda da parte del settore
pubblico, seguita dal mondo finanziario, mentre, per lo meno in Gran Bretagna,
il Paese più attivo in area Bpo, si sta notando un certo fermento anche nel
settore trasporti.
Ma chi decide?
A quanto pare il
Bpo non è ancora cosa da Cio, visto che secondo l’analisi
Gartner solo il 4% dei responsabili dei sistemi informativi viene coinvolto
nella decisione. E’ invece una decisione tutta nelle mani del top
management,
che indirizza le scelte aziendali nel 75% dei casi.
Ed è
proprio l’assenza dei Cio nel processo decisionale quella che maggiormente
preoccupa Gartner, che teme una scarsa attenzione ai service level
agreement.
Per questo motivo, la società di analisi rilascia tre
raccomandazioni
. In primo luogo raccomanda che i Cio vengano coinvolti
fin da subito nell’analisi del processo di Bpo. In secondo luogo ritene
necessario che venga fatta una attenta nalisi dell’impatto che il Bpo potrebbe
avere sull’organizzazione It interna. In terzo luogo richiede al Cio di aiutare
l’azienda a creare la necessaria struttura di governance per i processi
esternalizzati.

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