Foster diventa lo Xeon Mp. Ma all’orizzonte spunta già il suo successore

Prende finalmente corpo il progetto Xeon multiprocessore di Intel. È una Cpu basata sull’architettura del Pentium 4 ma costruita ancora a 0,18 micron, mentre per fine anno dovrebbe arrivare un nuovo chip a 0,13 micron

Dopo che Prestonia si è trasformato nello Xeon per workstation e server mono
e biprocessore, è ora il momento di Foster di assumere la sua fisionomia
definitiva. Il processore è infatti diventato il nuovo Xeon Mp, ossia il chip
per i server con 4 o più Cpu. Le novità che introduce il nuovo nato rispetto a
Prestonia non sono moltissime. Anzi, per certi versi è un passo indietro.
Infatti, pur sfruttando l’architettura NetBurst del Pentium 4, Foster è ancora
basato su un processo produttivo a 0,18 micron. Può però fare affidamento su una
cache di terzo livello da 1 MB integrata. Per il resto le caratteristiche sono
simili a quelle dello Xeon: system bus da 400 MHz, supporto della memoria Ddr
200 e tecnologia  Hyper-Threading. Le frequenze di lavoro previste sono
1,4, 1,5 e 1,6 GHz. Secondo quanto afferma Intel le prime macchine con a bordo
lo Xeon Mp dovrebbero essere disponibili entro l’estate.


Gli annunci ufficiali di Prestonia e Foster erano attesi da un po’ di tempo.
E, ne siamo sicuri, avranno fatto contenti diversi produttori. Però a creare
qualche incertezza agli stessi produttori ci ha pensato la stessa Intel che ha
già dato la notizia della disponibilità entro fine anno di Gallatin, ossia del
processore a 32 bit che è già stato definito come il successore di Foster.
Basato su una tecnologia a 0,13 micron dovrebbe trovare posto sia all’interno
dei server sia delle workstation. Abbiamo chiesto a Intel se la decisione di
rendere disponibile Gallatin a così breve distanza dall’annuncio di Foster non
decretasse un un ciclo di vita troppo breve per il nuovo Xeon Mp. L’azienda ci
ha detto che si tratta di una normale evoluzione della famiglia di processori e
che, comunque, nonostante l’arrivo di Gallatin, Foster rimarrà a listino per un
paio d’anni. Quel che è certo, però, è che i sette-otto mesi di differenza che
si prevedono tra i due annunci (e che comporteranno il passaggio dalla
tecnologia a 0,18 micron a quella a 0,13 micron) forse indurranno più di
qualcuno ad attendere Gallatin.

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