Accolto il ricorso avanzato da Telecom con l’accusa di concorrenza illecita.
Il Tribunale di Roma ha
accolto il ricorso presentato nelle scorse settimane da Telecom Italia e blocca
l’offerta “Vodafone Casa Numero Fisso”, attraverso la quale Vodafone proponeva
ai suoi clienti di utilizzare il numero fisso anche sul cellulare.
In
questo momento, dunque, Vodafone è inibita a proseguire nella prevendita del
servizio, che, ricordiamo, sarebbe dovuto entrare in vigore con l’inizio di del
prossimo anno.
Il Tribunale ha dunque accolto
la tesi di Telecom, che ha intravisto nella proposta di Vodafone un “illecito
concorrenziale”.
La nota del tribunale, tuttavia, sottolinea come la
decisione nasca dal fatto che in questo momento la portabilità del numero tra
servizi di rete fissa e servizi mobili non è disciplinata nel nostro
ordinamento. Sarà infatti oggetto di analisi e studio da parte della Autorità
per le Tlc a partire dalla prossima settimana.
Da parte sua, Vodafone, in una nota
diffusa in queste ore sottolina come la decisione del Tribunale di Roma
“confermi la leggittimità del servizio Vodafone Casa Numero Fisso. Resta
aperta la questione sollevata dal Giudice del Tribunale di Roma sulla
possibilità di portare il numero dalla rete Telecom alla rete Vodafone“.
Vodafone, dunque, si appella a quanto l’Agcom ha più volte ribadito a
Telecom, vale a dire l’esistenza dell’obbligo, previsto dal Codice delle
Comunicazioni, di garantire l’interconnessione con i servizi degli altri
operatori, tra i quali – evidentemente – anche il suo.
Bisognerà dunque attendere gli sviluppi delle prossime
settimane, sperando che la questione serva da volano per arrivare a decisioni
attuative anche per tutto quanto attiene gli operatori mobili
virtuali.
Nel frattempo, si attende anche la decisione dei giudici del
Tribunale di Milano, ai quali , all’inizio del mese di
novembre, si era rivolta Vodafone, chiamando in causa Telecom, che aveva sospeso la
negoziazione sull’apertura dell’interconnessione tra la propria rete e quella di
Vodafone Italia, “come invece previsto dagli obblighi di legge sanciti dal
Codice delle Comunicazioni Elettroniche che richiede agli operatori di garantire
l’interoperabilita’ tra tutte le reti“.
