Sono gli interventi proposti dai Giovani di Unimpresa al Governo, mirati a rafforzare e rendere effettivamente operativa la società a responsabilità limitata (srl) semplificata, prevista in alcuni recenti provvedimenti legislativi varati dall’Esecutivo.
Un fisco più soft,
con un’imposta forfettaria unica a doppia
aliquota (23% e 33%), sostitutiva di tutte le forme di prelievo sulle
imprese, incluse Ires e Irap. E un fondo
di garanzia speciale per l’accesso al credito, alimentato subito con una
quota dei 10 miliardi di euro indicati dal Governo come primo frutto del nuovo
piano di privatizzazioni e dismissioni immobiliari. Sono le due richieste per
gli imprenditori under 40 contenute
nel documento reso noto dai Giovani di Unimpresa.
Gli interventi proposti mirano a rafforzare e rendere effettivamente operativa
la società a responsabilità limitata (srl) semplificata, prevista in alcuni
recenti provvedimenti legislativi varati dall’Esecutivo.
Secondo Unimpresa le due misure dovrebbero essere inserite “in corsa” al decreto d’urgenza sullo sviluppo e sulla
crescita, approvato a giugno dall’Esecutivo e ora all’esame del Parlamento.
Obiettivo è creare i presupposti necessari affinché gli imprenditori under 40
abbiano le condizioni per far nascere e crescere attività e progetti
importanti, capaci di ridare impulsi e stimoli all’intera economia italiana.
La richiesta dell’organizzazione
si fonda sui timori derivanti dalla crisi finanziaria internazionale che sta
mettendo in difficoltà i grandi gruppi industriali e rende nei fatti impossibile
la creazione di nuove realtà imprenditoriali, specie guidate da giovani. Sui
quali, a giudizio dell’Organizzazione, il Paese deve scommettere come fattore
chiave per la ripresa: “il ciclo economico può ripartire da nuove idee”, si
legge nel documento spedito a palazzo Chigi.
Unimpresa ha individuato nell’eccessiva pressione fiscale e nei cronici problemi di accesso ai
finanziamenti delle banche i due principali ostacoli all’attività
imprenditoriale
E secondo l’Organizzazione, la “srl semplificata” finora uno strumento
inutilizzabile, potrebbe uscire dal limbo e trovare lo slancio definitivo. Il
“forfettone” tributario potrebbe essere applicato per i primi cinque anni di
vita delle nuove imprese e servirebbe ad assicurare sia un prelievo contenuto
sia la certezza sul piano della programmazione economico-finanziaria delle
imprese.
La prima aliquota al 23% sarebbe applicata agli utili d’impresa fino a
100.000 euro; oltre tale soglia scatterebbe l’aliquota al 33%. Quanto al
credito, la creazione di un fondo ad hoc
servirebbe a superare il limite rappresentato dal capitale di 1 euro previsto
per la “srl semplificata”: una previsione utile per agevolare la nascita di
nuove imprese ma che si traduce nell’assenza di garanzie per la richiesta di
finanziamenti.