Esiste un problema di qualità per i videogiochi?

L’allarme arriva dagli Usa. Troppi titoli in circolazione causerebbero una diminuzione della qualità

Secondo le stime rese note in occasione del salone internazionale del giocattolo di Milano il business dei giochi elettronici supera ormai i mille miliardi l’anno. Una cifra che significa una fetta cospicua dell’intero mercato dei giocattoli che in Italia è di circa 2.400 miliardi. Si tratta di numeri siginificativi destinati ad aumentare grazie all’arrivo di nuove console come Playstation 2 e più avanti di Xbox. Ma non tutti sono d’accordo con queste previsioni. Ultimamente nei newsgroup dedicati ai videogame si è molto discusso riguardo un possibile crollo del mercato che sarebbe previsto per il 2002 proprio quando tutte le console saranno disponibili. L’allarme arriva dagli Stati Uniti dove in un articolo firmato Reverend Raven, un esperto americano del settore (e riproposto sul sito gameloft.it), si paventa la possibilità di un crollo del mercato simile a quello del periodo 1983/84. Diciassette anni fa il mercato crollò improvvisamente dopo una lunga crescita che l’aveva portato a un giro d’affari di circa tre miliardi di dollari. In quel momento Atari e Coleco erano le console di punta, ma del business facevano parte anche centinaia di videogiochi molti dei quali di pessima qualità. Improvvisamente il pubblico se ne accorse e il mercato passò da una fase espansiva a una recessiva. La prima a correre ai ripari fu Nintendo che applicò un controllo ferreo su tutti i giochi prodotti per Nes, la console che debuttò negli Usa nel 1986. Da allora il mercato è ripartito, ma secondo Reverend Raven vista la presenza di tante piattaforme (l’articolo è stato scritto prima dell’annuncio del ritiro di Dreamcast) e il numero limitato degli sviluppatori, anche di talento, si rischia un inversione di tendenza che più probabilmente porterà fuori dal mercato qualche piattaforma. In parte questo è già successo (vedi Dreamcast) ma bisogna vedere cosa succederà quando Xbox, Playstation, Gamùe Cube e pc si divideranno il mercato. Secondo Reverend il vantaggio di Nintendo consiste nel fatto che la società giapponese non ha bisogno di alcuna terza parte per sopravvivere essendo in grado da sola di sviluppare una grande varietà di prodotti che le permettono di operare anche su altri mercati. Limitandoci all’attività di Nintendo nel mondo dei videogiochi, invece, in questo caso Nintendo ha bisogno dell’aiuto di terze parti anche se può sempre contare su personaggi come Mario e Zelda. Il vero crac però dovrebbe arrivare da Microsoft che con Xbox ha tra l’altro il vantaggio di poter effettuare facilmente il porting dei giochi dal pc alla nuova piattaforma. E la Playstation? Oltre a essere partita per prima si è già assicurata la collaborazione di importanti sviluppatori. Il diffondersi di voci sulla nuova Playstation 3 fanno però pensare che la versione 2 non sia destinata a una lunga vita.
Luigi Ferro

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