E-government: i sette punti di Nicolais

Il ministro per l’Innovazione nella Pa stila un elenco degli obiettivi della legislatura

Fioccano le promesse. Dopo Gentiloni che si impegna a eliminare il digital
divide dal vocabolario nazionale ora è la volta di Luigi Nicolais a impegnarsi
per una totale informatizzazione della Pa per la fine della legislatura. Il
ministro per l’innovazione nella Pa ha presentato ieri i sette punti attraverso
i quali cercherà di cambiare il volto della Pubblica amministrazione.



Obiettivo numero uno è il
miglioramento

dell’efficienza della Pa che passa attraverso l’integrazione di tutte le leve disponibili (sistema normativo, tecnologie, riorganizzazione dei processi, capitale umano), “in un contesto di forte coordinamento tra amministrazioni centrali e locali”, la piena attuazione del codice della Pa e la formazione, naturalmente online, del personale.
Per vedere una nuova Pa bisogna poi
realizzare l’interoperabilità e la piena collaborazione fra le amministrazioni
con l’integrazione dei registri pubblici. Nicolais, però non dimentica che il
bilancio dello Stato esige anche qualche risparmio di spesa, per questo fra gli
obiettivi mette anche quello relativo alla trasparenza della spesa pubblica con
l’utilizzo dell’Ict per risparmiare soldi anche attraverso l’uso della rete
nell’acquisto di beni e servizi.


Parallelamente si cercherà di costruire

la cittadinanza digitale con impulso all’e-democracy (non si parla di voto elettronico), accesso semplice ai servizi in rete, pagamento online sempre più frequenti e piena accessibilità dei portali nazionali anche ai diversamente abili.
L’obiettivo numero cinque prevede un approccio sistemico
per l’efficace e l’efficienza della Pubblica amministrazione con il monitoraggio
delle iniziative per misurarne l’efficienza e la costruzione, attraverso il
coinvolgimento delle università, di una rete delle eccellenze. La riforma
dell’amministrazione deve poi favorire la competitività delle imprese e la
crescita dell’industria Ict con la Pa che deve recitare un ruolo di promotore
dello sviluppo sostenendo anche lo sviluppo di software. A questo proposito
Nicolais nel suo documento afferma che “vanno sostenuti anche approcci di
tipo open source, promuovendo iniziative di gestione, scambio di esperienze e
sviluppo collaborativo tra Pa centrali e locali”
.



Infine, dà uno sguardo anche
all’Europa
con l’ultimo obiettivo secondo il quale l’Italia deve essere
protagonista del processo di innovazione amministrativa nel continente. A questo
proposito va rafforzata la presenza italiana nello scenario internazionale anche
attuando la strategia di Lisbona della Ue.

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