Droni in cerca di piloti sicuri

Grande successo di pubblico per l’esordio del Roma Drone Expo & Show, la manifestazione rivolta alla nuova esplorazione dello spazio.

I droni sono ormai entrati nel lessico quotidiano già da qualche anno, per particolari missioni militari che è meglio assegnare a mezzi privi di uomini a bordo. Più recentemente sono saliti agli onori della cronaca della Rete, allorquando la cronaca nera li ha associati alla consegna di quantitativi di droga e, più tranquillamente, Amazon ha dichiarato che in un futuro non remotissimo intende usarli per consegnare i beni acquistati sui suoi canali.
E’ un argomento che entra nell’immaginario collettivo e che ha anche una grande sostanza commerciale. Roma ha ospitato il primo Drone Expo & Show d’Italia, due giorni di convegni, esposizione e soprattutto dimostrazioni, nell’ampio spazio aperto allestito allo Stadio Alfredo Berra gestito dall’Università Roma Tre.


Dal Predator ai quadricotteri

L’evento è stato impostato sulla fascia alta della produzione, grazie alla partecipazione (tra gli altri) di Finmeccanica, Nimbus ed Enea. L’aeronautica militare ha portato il modello in scala 1:1 del Predator, un drone aereo da 8 metri e con apertura alare di 15 metri.
Ridotta la partecipazione degli hobbysti del settore, che sviluppano da anni complessi sistemi di questo tipo, generalmente a quattro motori (quadricotteri) e si divertono a far far loro operazioni più o meno spericolate o complesse. L’organizzazione ha dichiarato che il settore hobbistico sarà oggetto di una prossima manifestazione specializzata.
Tra i sistemi militari e quelli amatoriali c’è un mare di professioni che ormai dipendono da questi versatili sistemi telecomandabili che possono ospitare vari sensori ed attuatori, comprese telecamere di vario genere. Sono affidati ai droni molti tipi di ripresa video (dal matrimonio al controllo del territorio, alla scansione di siti archeologici o agricoli), ma anche di irrogazione fertilizzanti ed agrofarmaci ed attività di controllo ed investigazione.


Brevetto ed assicurazione

Per operare correttamente è oggi necessario avere un brevetto di guida, un’assicurazione adeguata e laddove necessario il permesso delle autorità. Le linee guida attuali tolgono le responsabilità dal produttore e le assegnano all’operatore, che deve conoscere a menadito il manuale dell’apparecchio.
Non è ancora stabilito con precisione chi possa assegnare il brevetto specifico, né con quali metriche quotare un’assicurazione. Al momento la responsabilità generale delle linee guida è a livello europeo: in Italia se ne sta occupando l’Enav, con ricaduta dalle norme già in uso nel settore militare.
Per le assicurazioni non ci sono ancora metriche ex-post, per cui la valutazione viene fatta più o meno caso per caso. La questione è seria, in quanto un drone utilizzabile per scopi lavorativi pesa tra 2,5 e 4 kg: se cade a terra può fare danni ingenti, ferire qualcuno o uccidere una o più persone. Ma non è l’evento più catastrofico: se intralcia un aereo di linea, semplicemente entrando nel motore, un drone da 4kg può provocarne il blocco e farlo schiantare al suolo.

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