Dagli ordini esteri primi segnali della ripresa lombarda

L’indagine congiunturale di Unioncamere sulle industrie nel secondo trimestre 2009 evidenzia maggiore ottimismo degli imprenditori, anche se l’uscita dalla crisi è incerta

L’industria lombarda è a un bivio: finire dalla padella nella brace o saltare fuori della padella per spegnere il fuoco e superare la crisi. Questo è l’avviso di Marco Campanari, vice presidente di Confindustria Lombardia, nel commentare i dati dell’indagine congiunturale di Unioncamere sul secondo trimestre 2009. L’ultima rilevazione, pur seguendo la scia negativa delle due precedenti, mostra qualche segnale più confortante: la produzione industriale è diminuita del 3% rispetto al primo trimestre 2009, mentre la discesa nei tre mesi iniziali dell’anno era stata del 4% in confronto a quelli finali del 2008. Gli ordini esteri sono aumentati (+1,6%) rispetto allo scorso trimestre; quelli interni, invece, hanno ridotto le perdite (-1,6%), che superavano il 4% a inizio anno.

Sempre in rosso
Confrontando il secondo trimestre 2009 con lo stesso periodo del 2008, invece, la produzione conferma una flessione dell’11%, mentre gli ordini interni e quelli esteri hanno contenuto le perdite: rispettivamente -14% e -8% contro -16% e -12% di un anno fa. Peggiora anche il fatturato di un punto percentuale, portandosi a -18% rispetto al secondo trimestre 2008. Tutte le attività industriali sono ugualmente colpite dal calo produttivo, in particolare la siderurgia, la meccanica e il tessile; il settore alimentare, anticiclico per eccellenza, patisce un -0,3 per cento. L’indice della produzione industriale tocca così un nuovo minimo, a quota 93, allontanandosi sempre più dal massimo (106) raggiunto tra 2007 e 2008.

Cassa integrazione in impennata
Il perdurare della crisi ha costretto il 40% delle aziende a ricorrere alla Cassa integrazione (lo scorso trimestre era il 29%); le ore di Cassa sfiorano l’8% di quelle complessive. Uno sguardo sul mercato del lavoro in Lombardia è arrivato anche dall’Istituto per la ricerca sociale: il tasso di disoccupazione, in crescita già dal terzo trimestre 2008, all’inizio del 2009 ha superato il picco massimo del 2000. Nel primo semestre 2009, le richieste di Cassa integrazione si sono impennate di oltre il 400% rispetto allo stesso periodo del 2008; il 6% dei lavoratori è coinvolto in una situazione di crisi.

Migliorano le previsioni
Gli imprenditori si mostrano ottimisti o pessimisti di fronte al bivio? Le previsioni sulla produzione nel terzo trimestre dell’anno restano negative: c’è un 14% in più di pessimisti tra le 1600 aziende industriali indagate da Unioncamere. Tale quota, però, si è dimezzata rispetto alla rilevazione precedente, quando chi prevedeva un calo della produzione, superava gli ottimisti del 33 per cento. Un cambiamento analogo nelle stime riguarda pure la domanda interna ed estera. Se dunque la fase più virulenta della crisi pare alle spalle, l’orizzonte della ripresa è ancora incerto. Aspettando una ripresa del Pil lombardo dal 2010, grazie soprattutto al commercio estero, il cui aumento degli ordini è un primo segnale di possibile ripresa.

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