Costi e normative

Le azioni di direct marketing sono il core business delle agenzie di pubblicità, ma per il tipo di lavorazione necessaria a una newsletter il referente più adatto è un editore. L’editore, infatti può registrare la testata presso il tribunale, cosa che …

Le azioni di direct marketing sono il core business delle agenzie di pubblicità, ma per il tipo di lavorazione necessaria a una newsletter il referente più adatto è un editore. L’editore, infatti può registrare la testata presso il tribunale, cosa che consente di applicare un’Iva del 4% sul prodotto.
Anche per quanto riguarda la spedizione via posta tradizionale, che è ancora la via principale di distribuzione di una newsletter, gli editori godono della tariffa speciale di 219 lire.
Tale tariffa, però, può essere utilizzata a patto di non superare il 45% di spazio pubblicitario calcolato sull’anno. Dal punto di vista legale, tuttavia, non esiste una trattazione generale in tema di house organ, perché di volta in volta saranno gli accordi tra le parti a definire la divisione dei costi. Per quanto riguarda i costi a carico delle diverse parti in linea di massima la situazione potrebbe essere questa: l’editore registra la testata presso il proprio Tribunale in proprio nome, fornisce il direttore responsabile e i servizi redazionali che vengono fatturati, i costi di stampa sono a carico dell’azienda committente. Esistono, poi, spese collegate alla creazione di database con gli indirizzi a cui destinare una determinata newsletter. In genere è il cliente a fornire l’elenco dei destinatari più appropriati, ma esistono società specializzate nella creazione di database che dopo attente analisi di mercato estrapolano un vero e proprio indirizzario. Una di queste è addressvitt (www.addressvitt.it) che, a richiesta, si occupa anche della confezione e spedizione.

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