Condividere l’it, tra centralità e localizzazione

Fino al 2000, l’It in Ikea rappresentava prevalentemente un costo «che, come se non bastasse, non portava benefici», ricorda Magnus Andersson, a capo dell’It del colosso svedese per il mercato italiano. La considerazione nei confronti dell’Information …

Fino al 2000, l’It in Ikea rappresentava prevalentemente un costo «che, come se non bastasse, non portava benefici», ricorda Magnus Andersson, a capo dell’It del colosso svedese per il mercato italiano. La considerazione nei confronti dell’Information technology è mutata in parallelo all’entrata in vigore dell’euro e alla crescita esponenziale dell’azienda, che da allora è letteralmente esplosa, «ragion per cui solo da qualche tempo le applicazioni tecnologiche possono dirsi di buon livello. Anche l’Italia è a buon punto, pur essendo partita un po’ in ritardo». I rapporti di Andersson con la casa madre hanno cadenza mensile. «Si lavora in team di competenze, suddividendo le responsabilità tra gli It manager dei diversi paesi. Un metodo che ritengo vincente. Col Cio in Svezia, poi, ho un ottimo rapporto, così come con il management in Italia. Lavorare sui due fronti, vale a dire con la sede centrale e con chi gestisce la country, è importante perché si condividono le esperienze e si imparano a valutare le problematiche da un punto di vista diverso».

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome