Come valutare un monitor Crt

1) Tipo di Crt – Può essere tradizionale, a tubo corto o a schermo piatto. I modelli a tubo corto sono meno ingombranti e quelli a schermo piatto offrono una migliore visualizzazione. 2) Dimensione dello schermo – È la lunghezza della diagonale del mon …

1) Tipo di Crt – Può essere tradizionale, a tubo corto o a
schermo piatto. I modelli a tubo corto sono meno ingombranti e quelli a schermo
piatto offrono una migliore visualizzazione.


2) Dimensione dello schermo – È la lunghezza della diagonale
del monitor misurata in pollici (1 pollice=2,54 centimetri). I modelli da 15 e
17 pollici sono i più venduti e sono sufficienti per le comuni attività
d’ufficio. Per applicazioni grafiche, impaginazione, trattamento di fotografie è
meglio acquistare un monitor da 19 pollici in su.


3) Area visibile – L’immagine non occupa in genere tutta a
superficie del monitor, ma solo una parte. Una volta decisa la diagonale, è
importante perciò conoscere l’effettiva area visibile dei vari modelli e
scegliere fra quelli che hanno il valore più alto.


4) Dot pitch (orizzontale e verticale) – Un carattere o una
immagine sono formate su un monitor Crt da una certa quantità di punti, detti
pixel, che possono avere dimensioni diverse. Più piccole sono le dimensioni del
punto e più punti formano un carattere e più questi si avvicina alla qualità
della stampa tradizionale. Il valore del Dot pitch, orizzontale e verticale,
esprime in millimetri base e altezza di un pixel.


5) Risoluzione massima ottenibile – Indica la quantità
massima di pixel, in orizzontale e in verticale, che un monitor può utilizzare
per formare un carattere o una immagine. Meglio avere monitor con risoluzioni
alte e in modalità “non interlacciata”.


6) Frequenza verticale – Nota anche come refresh rate,
indica quante volte in un secondo l’immagine sullo schermo viene ricostruita.
Poiché questo dato è in relazione con il fastidioso sfarfallio che si può avere
in alcuni casi, fra due monitor e meglio scegliere quello con la frequenza più
elevata.


7) Porte Usb – Molti monitor moderni hanno incorporate delle
porte Usb, che possono essere utili per collegare al computer altre componenti e
periferiche, come la tastiera, un macchina fotografica digitale e simili.


8) Controlli e regolazioni – Un buon monitor deve permettere
alcune regolazioni: luminosità, contrasto, area di visualizzazione e geometria
dell’immagine, temperatura del colore, smagnetizzazione.


9) Certificazioni – I monitor che garantiscono una certa
qualità hanno dei marchi, come Tcoxx o Mprxx (dove xx è un numero che indica una
maggiore o minore severità delle norme). Entrambi assicurano il rispetto dei
limiti delle emissioni dei campi elettromagnetici stabiliti per garantire la
salute di chi li usa. Esistono poi delle norme per il risparmio energetico
indicate con la sigla Epa Energy Star.


10) Dimensioni e peso – Sono parametri indispensabili per
garantire un corretto posizionamento del monitor nel posto di lavoro. I prezzi
dei monitor Crt I prezzi sono in discesa da oltre un anno, con un calo
progressivo di circa il 10% annuo. Ecco alcuni valori medi relativi al bimestre
febbraio-marzo 2003, rilevati da Gfk Marketing Services Italia: 15 pollici (177
euro), 17 pollici, i più richiesti (194 euro), 19 pollici (413 euro), 20-21-22
pollici, professionali (1.176 euro).

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