Cisco completa lo storage di rete

L’appliance File Engine Series, basata su tecnologia Wafs, centralizza l’accesso ai file da parte delle sedi periferiche.

Completamento d’offerta da parte di Cisco per la gestione dello storage in ambienti distribuiti, tipicamente quelli che comprendo una sede centrale con il data center e le varie filiali e uffici periferici.


Il produttore, infatti, ha capitalizzato l’acquisizione dello scorso agosto di Actona Technologies sfornando una nuova network appliance, chiamata File Engine Series, basata sull’emergente tecnologia Wide area file service (Wafs).


Si tratta di un’estensione di catalogo quasi dovuta, se si da credito al rapporto di Idc secondo cui il 60% dei dati aziendali risiede generalmente all’esterno dei data center, cioè nelle periferiche del network dove sono presenti file server e i client desktop e notebook.


L’obiettivo della soluzione è dunque il consolidamento dell’intera struttura di storage e server, spostando la gestione dei file dalle periferie verso il centro, mantenendo tuttavia alte le prestazioni grazie all’abbattimento dei tempi di latenza, che grazie a Wafs risultano simili a quelli di una Local area network.


File Engine Series funziona sfruttando un edge file engine, installato in ciascuna delle sedi periferiche, che sostituisce i file e i print server fornendo accesso ai file da parte dei client. Il core file engine, installato presso il data center, si occupa delle connessioni ai file server e ai gateway Nas, processando le richieste di accesso ai dati per ogni file engine periferico.


La velocità di accesso ai file dalla periferia del network al data center è appunto supportata dalla tecnologia Wasf.


La soluzione, comprensiva del supporto di 50 utenti periferici, costa 12mila dollari.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome