Che gusto c’è nel guardare al futuro?

L’Ict del futuro raccolta da Gartner in sette contenitori da trecento tecnologie ciascuna. Ma le maglie dell’analisi restano larghe come nel passato.

A metà dello scorso agosto, Gartner ha rilasciato lo scenario di posizionamento delle tecnologie emergenti per il 2012. E’ un lavoro di grandi dimensioni, che comprende circa duemila tecnologie raccolte in 92 categorie. Il titolo esatto dell’analisi è Hype Cycle for Emerging Technologies, ed è disponibile a questo indirizzo.
Secondo questa analisi ormai quasi ventennale, Trigger, Inflaction, Disillusion, Enlightment and Production sono le cinque fasi del ciclo di vita completo di una qualsiasi tecnologia. Vengono notate, se ne parla via via fino ad attribuir loro poteri sovrannaturali, il laboratorio determina quel poco che se ne può far davvero, inizia il percorso verso un probabile prodotto/servizio e finalmente il mercato vede i risultati e li valuta sul campo.
E’ una analisi-tipo, quella di Gartner, solo apparentemente semplice. In realtà non lo è per nulla, per almeno due motivi: la singola tecnologia o gruppo attraversa il percorso a velocità differenti. Inoltre ci può essere accelerazione: la consumerizzazione dell’IT, che l’anno scorso era prevista tra 5/10 anni, oggi si suppone sarà un fatto in un periodo tra due e cinque anni.
Tornando allo scenario del 2012, si devono notare due cose. Gartner suggerisce di aggregare i 92 contenitori in 7 meta-contenitori ancora più generali: Bring Your Own Everything, Big Data and Global Scale Computing at Small Prices, Smarter things, Interaction, The Voice of the Customer Is on File e 3D print it at home. Non c’è altra via, perché seguire 92 filoni (peraltro già compositi) è impossibile. D’altronde ciò non semplifica la complessità perché le singole tecnologie sempre duemila saranno, quindi mediamente quasi trecento per ciascuna meta-categoria.
A tutto luglio 2012, ad aver raggiunto la produzione c’è una sola categoria, quella delle predictive analytics.

Cloud contro dati
A guardar bene, delle sette quella che interessa il maggior numero di dirigenti di livello C è la Big Data and Global Scale Computing at Small Prices, proprio quella che comprende le predizioni. Dei 92 filoni ne comprende undici: quantum computing, cloud (hybrid, private, tout-court), big data, complex-event processing, in-memory database management systems e le quattro analytics (social, in-memory, text analytics e predictive). Un accento particolare sui fattori abilitante mette al centro del progetto di un’azienda il cloud, i big data e l’in-memory database management systems.
Ovviamente non è l’unica meta-aggregazione possibile, ma prendiamola così com’è. Prendiamo così com’è anche l’affermazione che il cloud computing più avanzato diventerà prodotto tra almeno due anni, mentre la hybrid cloud impiegherà almeno 5 anni. Sembra curioso che tutto ciò che incrocia in-memory e analytics sia atteso tra almeno due anni, mentre le predictive analytics sono in dirittura d’arrivo, pronte a far predizioni con tecniche e set di dati che dobbiamo immaginare ridotti.
Analizzare la tecnologia non è certo semplice, ma c’è da chiedersi quanto siano oggi utili ipotesi s 5 o 10 anni. Guardando tutte le categorie che dovrebbero partorire prodotti/servizi tra 2 e 5 anni, la sensazione da noi ricavata leggendo questo documento è che la tecnologia di origine database sia al momento indicata da Gartner come più pronta della tecnologia di origine cloud. Secondo noi, però, nell’Ict di oggi una previsione a 2-5 anni non ha più il gusto che aveva nel 1995, quando Gartner lanciò questa analisi dell’Hype Cycle.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome