Buzz e la privacy violata: Google paga

Dopo la class action di febbraio, la società trova un accordo e paga 8,5 milioni di dollari.

8,5 milioni di dollari.
Tanto è costato a Google il pasticciaccio accaduto al momento del lancio di Google Buzz, quando i contatti più frequentemente utilizzati da un utente, automaticamente furono inseriti nei profili di Buzz.

Un grosso problema di privacy, era il mese di febbraio, che portò un gruppo di utenti infuriati, guidati da Eva Hibnick, a intentare una class action.

E a distanza di qualche mese, ecco l’accordo.
8,5 milioni di dollari, che, tolte le spese legali, andranno a rimpinguare le casse di gruppi e associazioni che si occupano della tutela della privacy su Internet.

Ammenda monetaria e ammenda “morale”: Google dovrà intraprendere azioni pubbliche per educare gli utenti sui temi relativi alla privacy in Buzz.

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