Blixer Idc ha bisogno del canale

Il focus è su hosting, housing, Asp e servizi a valore aggiunto gestiti su Internet. La vendita indiretta passa attraverso Business partner, rebranded e reseller

Blixer Idc, l’e-business provider, alla quale Blixer ha conferito le sue attività tranne quelle relative a connettività e fonia affittate a Elitel, rifocalizza la sua offerta e cerca nuovi partner. Dal vasto listino che andava dalla connettività alla realizzazione di portali la società restringe il tiro e punta su hosting, housing, Asp e servizi a valore aggiunto gestiti su Internet (e-mail, multimedia streaming, Sms, newsgroup).
Il target di riferimento è quello delle imprese medio-grandi e delle Pmi. Per questo la società milanese ha deciso di rivolgersi al canale indiretto e punta a raggiungere accordi con società leader nella distribuzione di prodotti Ict ma anche con system integrator, software house, web company e Isv. Immaginando il mercato come una piramide, la parte alta della clientela viene raggiunta direttamente ma anche tramite Business partner che sono società come Bizmatica che opera nella consulenza e lo sviluppo. Sotto si trova l’enorme segmento delle Pmi che è patrimonio di reseller e rebranded. I primi possono essere system integrator e software house che intendono allargare la loro offerta con prodotti complementari al loro listino. I secondi invece sono partner che vanno sul mercato con il loro marchio e utilizzano Blixer e, secondo il direttore generale Antonella Mamino, “utilizzano Blixer come la fabbrica che realizza i prodotti”.

Costituita alla fine del 2001, Blixer Idc parte con una base di circa venti miliardi di euro di ricavi, mentre la holding Blixer Spa ne fa 32. L’obiettivo è di arrivare a quaranta sfruttando il felice momento di hosting e housing e sperando che nel frattempo il segmento degli Application service provider inizi a dare qualche frutto. L’amministratore delegato Aldo no ha infatti esitazioni nell’affibbiare al settore dei software affittati alle aziende che pagano una tariffa in funzione del consumo la “maglia nera” della new economy. Colpa “non tanto di una incapacità infrastrutturale” visto che dal punto di vista della tecnologia ormai non ci sono problemi, ma soprattutto “di software house e system integrator che non hanno realizzato gli investimenti necessari per reingegnerizzare le applicazioni per l’utilizzo su Internet”.
In attesa che qualcuno riscriva i programmi, buone notizie Blixer se le aspetta dallo sviluppo dell’e-government (non a caso c’è un data center a Roma), dalla grande distribuzione e dall’industria che dovrebbero affinacare il settore bancario che è un tradizionale cliente della società milanese che si appresta a lanciare anche servizi di security management e disaster & business recovery.

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