Apple: il prezzo è (quasi) giusto?

Cosa c’è davvero di nuovo negli annunci del Wwdc? Tanti aggiornamenti e una nuova policy sui prezzi. Senza perdere alcuni vizi.

A qualche ora di distanza dal lancio del nuovo iPhone e dall’apertura dell’edizione 2009 della Worldwide Developers Conference, i commenti in rete cominciano a dare la misura degli umori di analisti, osservatori e blogger.

L’assenza di Steve Jobs ha sicuramente suscitato un po’ di delusione, anche se, in realtà, nessuno aveva avuto conferme dirette o indirette della sua possibile presenza sul palco del Moscone Center.
L’unica nota ufficiale, rilasciata da Apple, riguarda il suo rientro anticipato dal periodo di malattia, previsto per la fine del mese di giugno.
Del resto, va anche sottolineato, una sua apparizione nel keynote inaugurale della Wwdc avrebbe distolto l’attenzione dei commentatori, della stampa e degli analisti dalle novità annunciate, dirottandola su comprensibili speculazioni sul suo effettivo stato di salute e sui destini di Apple in termini di successione sul ponte di comando. Togliendo, per di più, il dovuto spazio a Philip Schiller che in questi mesi ha assunto la responsabilità dell’operatività e delle strategie aziendali.

Era dunque per lo meno corretto lasciare spazio ai prodotti e al management che ne ha curato il lancio.
Resta da capire, tuttavia, quali siano le novità realmente annunciate da Apple.
Un’analisi un po’ severa dell’intero pacchetto-novità porta a una conclusione: più che di nuovi prodotti si tratta, sia per il software, sia per l’hardware, sia ancora per il melafonino, di aggiornamenti. A meno di non voler classificare tra le novità l’introduzione degli Mms. Ci sono, è vero, alcune funzionalità interessanti, ad esempio nella nuova fotocamera dell’iPhone, ma non si tratta di new concept, ma di ampliamento dell’offerta.

La novità, piuttosto, si riscontra nella nuova disponibilità di Apple a ridiscutere i propri prezzi. Si parla di tagli di 200 dollari, in media, sul pricing base dei MacBook, che finiscono così per avvicinarsi ad analoghe proposte (se pur di fascia più alta) in area pc.
E ha fatto la sua comparsa l’iPhone da 99 dollari, vagheggiato nei rumor della vigilia. C’è, è il modello a 8 Gb, e lo propone At&t con un contratto biennale.
Resta la discutibile policy di far pagare gli aggiornamenti dei software. Un utente iPod Touch dovrà pagare 7,99 euro semplicemente per attivare funzioni di fatto già presenti sul suo dispositivo. Ma la gratuità non rientra nelle politiche di Cupertino.

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