Anche Intel e ufficialmente nel mirino dell’antitrust

“Come anticipato nei giorni scorsi, la Federal Trade Commission ha ufficialmente avviato una causa contro Intel per comportamento lesivo della concorrenza. La causa sembra avere meno “”forza”” rispetto a quella fra Dipartimento di giustizia e Microsoft.”

Preceduta da abbondanti indiscrezioni (si veda Linea EDP On Line del 1/6),
la causa antitrust contro Intel è stata ufficializzata dalla Federal Trade
Commission (Ftc). A supporto delle proprie tesi, la commissione americana
cita Compaq, Digital e Intergraph come aziende danneggiate, in diversi
momenti, dalle pratiche di business di Intel. In tutti e tre i casi,
secondo l’accusa, il costruttore avrebbe negato l’accesso a informazioni
oggetto di specifici accordi, ritardando così l’uscita di nuovi computer o
gli sviluppi tecnologici interni. In particolare, a Digital furono negate
informazioni tecniche nel momento in cui l’azienda contestò a Intel la
violazione di brevetti su Alpha e lo stesso accadde con Intergraph, restia
a vendere tecnologia del rivale. Compaq, invece, fece causa a Packard Bell,
nel 1994, per violazione di brevetti sulle schede madri: in quel caso,
Intel, fornitore di Packard Bell, negò a Compaq l’accesso alle informazion
i
finché quest’ultima non accettò di lasciar perdere l’azione legale. In d
ue
casi su tre, peraltro, la situazione è stata già sanata con accordi inte
rni
e solo Intergraph ha ancora la causa in corso.
Questi sono gli addebiti contestati, ma la Ftc ha anche chiaramente fatto
intendere di considerare quello di Intel un vero e proprio monopolio, anche
in ragione dell’80% abbondante di market share posseduto a livello mondiale
nei microprocessori. Per qualunque concorrente, la sfida viene resa
difficile anche dai costi di sviluppo (250 milioni di dollari e quattro
anni per un nuovo microprocessore) e produzione (1,6 miliardi di dollari
per uno stabilimento), oltre che dalle barriere "informative" poste da
Intel.
La risposta del leader mondiale dei semiconduttori si basa sui basa sul
fatto che la Ftc avrebbe "mal interpretato sia la legge che i
fatti"
. Nella nota ufficiale emessa dalla società si legge si ribadi
sce
"di aver sempre fatto in modo che le attività e le politiche applicat
e
fossero nel pieno rispetto delle leggi esistenti"
, nonché di aver
correttamente condiviso le proprietà intellettuali con un certo numero di
clienti-chiave, secondo accordi sempre rispettati. Fra le società citate
dalla Federal Trade Commission, Intergraph è stata l’unica a mostrare
soddisfazione. Digital ha semplicemente ribadito di aver risolto
"privatamente" il proprio contenzioso con Intel, mostrando di non gradire
la citazione, mentre Compaq ancora deve rispondere.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome