Zero Trust nei servizi finanziari: un cambio strategico, non solo tecnologico

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La trasformazione digitale nel settore dei servizi finanziari europei è frenata da architetture legacy, da un quadro normativo sempre più articolato e da minacce in rapida evoluzione. “Lo status quo non è più sostenibile: Zero Trust è la via per rafforzare la protezione dei dati, aumentare l’efficienza operativa e sostenere la crescita”, afferma Marc Lueck, CISO Northern Europe di Zscaler. In un contesto in cui resilienza e competitività dipendono dalla capacità di innovare in sicurezza, il modello Zero Trust non è un semplice upgrade tecnologico, ma un cambiamento strategico.

Pressioni esterne e resilienza come ROI

La volatilità macroeconomica impone di bilanciare riduzione dei costi e resilienza operativa. La spesa IT attesa in crescita rischia di essere erosa dall’aumento dei prezzi, comprimendo i margini per l’innovazione proprio mentre fintech e operatori digital-first alzano l’asticella competitiva. In questo scenario, fusioni, acquisizioni e dismissioni diventano leve per focalizzare il core business e accelerare la modernizzazione, ma la continuità del servizio resta non negoziabile. Con una quota significativa di responsabili IT che si aspetta incidenti gravi nei prossimi mesi, la resilienza deve tradursi in ritorno misurabile sull’investimento. Una piattaforma Zero Trust consente consolidamento degli strumenti, taglio dei costi operativi, produttività più alta e integrazione sicura nelle fasi di M&A e carve-out, trasformando la resilienza in vantaggio competitivo.

Salvaguardare i dati in ambienti ibridi e distribuiti

La protezione dei dati richiede oggi un approccio olistico che superi i limiti dei controlli basati sulla rete. Le VPN tradizionali faticano a modellare permessi granulari e coerenti, con il rischio di blocchi operativi oppure, peggio, di accessi privilegiati non autorizzati che abilitano movimenti laterali. A questo si aggiunge la complessità della gestione in ecosistemi ibridi e multi-cloud, dove on-premise, SaaS e terze parti moltiplicano superfici di attacco e punti ciechi. L’intelligenza artificiale, infine, è un acceleratore in entrambe le direzioni: abilita difese più intelligenti ma alimenta anche attacchi più sofisticati e può causare esposizioni accidentali se l’uso interno non è governato. Una piattaforma Zero Trust pronta per il futuro integra scoperta e classificazione dei dati basate su AI, ispezione inline del traffico, prevenzione delle esfiltrazioni verso applicazioni GenAI, protezione delle identità e accesso segmentato con policy coerenti.

Conformità normativa senza rallentare il business

La natura “always-on” dei servizi finanziari rende la resilienza operativa un requisito normativo oltre che di business. Il Digital Operational Resilience Act (DORA) è solo uno dei tasselli di un mosaico di adempimenti che si sovrappongono e si aggiornano di continuo. La mancata conformità non si esaurisce nelle sanzioni: gli obblighi di notifica possono erodere fiducia e reputazione. Molte realtà faticano ancora a mantenere il passo con controlli, audit e reporting. Un’architettura Zero Trust aiuta a standardizzare e automatizzare valutazioni dei rischi, enforcement delle policy e raccolta delle evidenze in un’unica console, riducendo costi e tempi della compliance e, soprattutto, abbassando il rischio residuo.

Oltre i limiti delle infrastrutture legacy

Firewall e VPN nate perimetrali non impediscono il movimento laterale una volta compromesse le credenziali. La proliferazione di point solution introduce costi, complessità e frammentazione della visibilità, con interfacce eterogenee e performance altalenanti. Le migrazioni imposte dai vendor applicativi, come il passaggio da SAP ECC a SAP S/4HANA, rendono ancora più evidente il bisogno di un accesso basato sulle risorse e non sulla rete, soprattutto quando si maneggiano dati altamente regolamentati. Il modello Zero Trust consolida gli strumenti, riduce la superficie d’attacco, previene il movimento laterale e offre un accesso sicuro e scalabile, rafforzando al contempo la continuità operativa.

Zero Trust come scelta strategica

Il settore è a un bivio: infrastrutture ereditate, minacce più intelligenti e requisiti normativi crescenti rendono i modelli tradizionali sempre meno efficaci. “Zero Trust non è un’opzione futura: è una necessità attuale per passare da una sicurezza reattiva a operazioni proattive e resilienti”. Adottare una piattaforma moderna significa abilitare accesso sicuro ovunque, aumentare la visibilità, ridurre il rischio e sostenere la conformità, guadagnando agilità e velocità decisionale in un mercato volatile. La modernizzazione può apparire impegnativa, ma il costo dell’inerzia è più alto. Il momento di agire è adesso.

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