Un altro uomo It prestato al pubblico? Questa volta le premesse son diverse.
La nomina di Umberto Paolucci, una vita in Microsoft, a presidente
dell’Enit, l’ente nazionale per il turismo, non ha solo il gusto della vittoria
per l’It.
Sarebbe di Pirro, infatti, se ci beassimo con i soliti peana
del tipo “ecco un altro uomo dell’informatica prestato al pubblico”.
Abbiamo visto, e i recenti casi di Stanca e Catania lo stanno a testimoniare,
quanto il fronte politico faccia in fretta a dimenticarsi dei buoni curricula
che portano i manager It.
Il ravennate, che una ventina d’anni fa con
lungimiranza convinse quattro persone a dare credito all’uomo di Redmond e a
creare Microsoft in Italia, ora ha in mano carte migliori rispetto a quelle di
metà anni 80.
Ha in mano l’unica risorsa inalienabile che ha il nostro
Paese. E stando alle prime dichiarazioni ha anche le idee chiare: bisogna fare
in modo che l’organizzazione italiana del turismo non sia seconda a nessuno, ha
detto.
E per non essere secondi, ma nemmeno terzi o quarti, è necessario
che, con la capacità di persuasione che lo ha sempre contraddistinto in
Microsoft, sia in Italia, sia in Europa, faccia capire all’esecutivo che
www.italia.it non può assolutamente più aspettare.
Altrimenti sono gli altri
a non aspettarci più.





