Presentato il servizio che è attivo in 320 locali della catena. Connessione Adsl o Hdsl senza limiti di tempo
Ci è voluto un anno e mezzo ma alla fine McDonald’s ce l’ha fatta. Ha domato la legge Pisanu, trattato con il ministero delle Comunicazioni e poi con 195 questure. Alla fine, però, è riuscito a dare il via libera al wi-fi in 320 ristoranti della catena in tutta Italia.
E’ stato un lungo cammino e Roberto Masi, managing director di McDonald’s Italia, non ha difficoltà ad ammettere che proprio il decreto Pisanu è stato l’ostacolo più impegnativo da superare.
La trattativa con il ministero ha portato alla definizione di una particolare procedura di iscrizione al servizio (che deve essere effettuata solo una volta e ripetuta in caso di perdita di User o password) che prevede l’immissione dei dati dell’utente, il numero della carta d’identità e quello del cellulare.
Un doppio riscontro espressamente richiesto dal ministero delle Comunicazioni, che ha chiesto anche il numero di una Sim rilasciata sul territorio italiano, che ha permesso a McDonald’s di evitare quanto prescritto dalla normativa che chiede la fotocopia della carta d’identità.
Ma non è finita qui perché dopo il ministero la multinazionale del fast food ha dovuto trattare con le questure dei 195 comuni in cui sono presenti i suoi ristoranti alle quali spetterebbe l’autorizzazione finale.
Le risposte però sono state le più varie. Da chi si è chiesto cosa voleva McDonald’s dalla questura a chi ha chiesto una montagna di documenti (planimetrie dei locali, certificazione degli hot spot) a chi non ha chiesto nulla e dato senza problemi il via libera.
Adesso però è finita e da McDonald’s si può navigare in banda larga Adsl o Hdsl, secondo la disponibilità sul territorio. Il provider è Bt Italia, mentre l’altro partner è Libero.it la cui home page sarà il punto di partenza per la navigazione.





