Virtualizzazione storage in crescita in Europa

Lo rivela una ricerca di F5. Un It manager su tre non ha però un piano di consolidamento.

Lo scorso febbraio F5 Networks ha condotto un’indagine sulla virtualizzazione storage sentendo gli It manager di 324 medie e grandi imprese (di almeno mille persone) negli Stati Uniti e in Europa: 211 statunitensi, 68 inglesi, 16 tedesche e 29 di altri stati europei. Lo ha fatto con il metodo dell’indagine online, producendo uno studio che ha un livello di confidenza del 95%.

Dai dati raccolti emerge che il mercato della virtualizzazione dello storage continua a crescere, spinta dalle necessità di contenimento dei costi e dalle maggiori attenzioni verso la disponibilità e le performance.

Il 28% degli intervistati in Europa ha almeno 1 Petabyte di storage nei datacenter (l’8% ha anche un Exabyte o più).
Il dato medio oscilla fra 51 e 100 Terabyte per datacenter.

La virtualizzazione dello storage in Europa crescerà nei prossimi due anni, partendo dal fatto che il 37% degli intervistati ha risposto di aver già una soluzione di questo tipo, considerando le intenzioni progettuali si dovrebbe arrivare al 61% del campione.

In Europa il bisogno di storage eterogenei (che coinvolge l’80% delle risposte) in aggiunta alla pianificazione dello storage basato su file (per i 70% degli intervistati) sono le motivazioni chiave alla base della decisione di implementare la virtualizzazione.

Il 37% dei manager europei, però, rivela di non aver piani per il consolidamento dei datacenter, anche se i costi e il consumo di risorse siano citati come problemi chiave relativi allo storage.

Gli utenti che già hanno introdotto la virtualizzazione dello storage nelle loro aziende hanno registrato percentuali di successo elevate: il 93% di tutte le società intervistate ha riportato di avere raggiunto risultati almeno una volta superiori alle previsioni effettuate all’inizio del progetto, come nel caso della riduzione dei costi e del tempo dello staff associato allo storage.

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