Il parere di Marco Pozzoni partner Marketing Executive di Lsi
Il rapporto che esiste fra la virtualizzazione e la gestione delle risorse informative può correre il rischio di non essere focalizzato in tutti i suoi aspetti. Affrontiamo la tematica con uno specialista di storage networking, Marco Pozzoni di Lsi.
Il momento sembra essere tutto
della virtualizzazione. Ci sono però aspetti relativi alla gestione dei dati da conservare
che non andrebbero trascurati.
«Oggi, tutto si accentra attorno alla razionalizzazione dei data center e alla riduzione dei costi. Una strada da percorrere per raggiungere la razionalizzazione consiste nel virtualizzare gli ambienti informatici. Molti utenti pensano che la sola virtualizzazione dei server risolva tutti i mali, quando invece virtualizzando anche lo strato storage si possono ottenere efficienze a livello di gestione e miglioramenti del Roi. Allo scopo, Lsi ha recentemente annunciato un accordo di collaborazione tecnologica con Hp, fondato sull’Svm (Storage Virtualization Manager, ndr) StoreAge di Lsi. Hp, tramite un ulteriore sviluppo di prodotto della soluzione Svm, ha sviluppato la nuova Svsp (San Virtualization Services Platform, ndr) StorageWorks. Quest’ultima offre una soluzione di consolidamento di storage eterogenei e di migrazione dati che migliora le prestazioni, riduce i costi e fornisce funzionalità flessibili di disaster recovery. La suite Svm StoreAge di Lsi fornisce capacità di virtualizzazione dello storage, replicazione avanzata, thin provisioning e migrazione dati essenziali negli attuali ambienti complessi di storage. L’architettura è progettata per dare scalabilità di classe enterprise per numero di snapshot e task di replicazione per volume, e incorpora funzioni come migrazione dati e thin provisioning, che aiutano a semplificare la gestione di infrastrutture virtualizzate, migliorando l’utilizzo della capacità di storage. Il software apporta anche vantaggi ecologici, permettendo il consolidamento della piattaforma di storage e riducendo i consumi energetici del data center grazie a una migliore efficienza».
Lo storage sarà sempre più modulare?
«In momenti di incertezze economiche, gli utenti sono portati a effettuare investimenti It in maniera più oculata. In particolare necessitano di soluzioni storage in grado di scalare in termini di capacità e prestazioni quando esiste la reale necessità. Il mercato dello storage continua a spostarsi verso il comparto di soluzioni entry o midrange modulare. Lsi si è sempre contraddistinta per le soluzioni di storage modulari, che possono rivolgersi, come fascia di prezzo, anche alle aziende piccole e medie».
Oltre alle funzioni tecnologiche, quali aiuti si possono pensare per gli amministratori di sistema?
«Non devono più soltanto preoccuparsi di concetti come capacità disponibile, alta affidabilità e backup, ma si devono anche occupare di tematiche non sempre semplici da trattare. Devono pensare al budget, ossia a operare al meglio con risorse, anche umane, che gli vengono sottratte. Devono pensare al green It, cioè coniugare al meglio gli investimenti It con il risparmio energetico».
Tempo fa avevate puntato sull’high performance computing. È ancora il momento? Quali gli sbocchi?
«Lsi è sempre stata presente nel mondo dell’Hpc (High Performance Computing) grazie alle sue soluzioni storage performance-oriented. A metà 2008, quando fu introdotto il sistema di storage di punta Lsi Engenio 7900 Hpc, fu raggiunta una nuova soglia di prestazioni, certificate dallo Storage Performance Council, a testimoniare la bontà del sistema, e i vantaggi per gli utenti di questo settore. Nel frattempo il sistema 7900 Hpc si è arricchito di soluzioni che interessano proprio il mondo dell’Hpc e che permettono risparmi sui consumi energetici e sull’ingombro, pur continuando a fornire prestazioni elevate per applicazioni ad alta densità di dati, come il nuovo alloggiamento per drive Sata ad alta densità Engenio De6900 e la connettività host Fibre Channel a 8Gb/s. Gli sbocchi sono tanti: dal calcolo scientifico all’industria farmaceutica, passando dall’industria legata all’energia e infine arrivando al media & entertainment».





