Le informazioni sulla forma fisica dei calciatori del Milan diventano accessibili e analizzabili grazie all’It
Vice presidente vicario e amministratore delegato del club calcistico campione d’Europa e del Mondo, Adriano Galliani si definisce un innovatore. Anche dal punto di vista tecnologico. «Quando, ventidue anni fa, sono entrato in Ac Milan ho trovato una struttura vecchia e, insieme al presidente, abbiamo pensato di innovare. In generale, quello del calcio è un mondo poco dinamico e, inizialmente, la frase che più spesso ricorreva era “si è sempre fatto così”. Invece, negli anni, ci siamo convinti che fosse giunto il momento di cambiare le cose». È così che, per tutelare il benessere psicofisico di ogni singolo giocatore, nel 2001, è nata l’idea di realizzare il Milan Lab, centro di ricerca scientifica di proprietà del club che, grazie allo studio di milioni di dati risultanti da test effettuati su ogni singolo calciatore, cerca di prevenire gli incidenti traumatici e mantenere a livello di eccellenza le performance. Lo scopo è di determinare e isolare i fattori oggettivi di rischio e, alla luce di ipotesi affidabili e controllabili, intervenire, anche arrivando a cambiare tipologia di allenamento, per mantenere e incrementare il potenziale agonistico.
L’It, quindi, per la squadra rossonera diventa il dodicesimo giocatore in campo, quello che, anche se all’interno di un’infrastruttura virtuale e non di uno stadio, corre, elabora e segna.
Perché le informazioni sulla condizione fisica dei calciatori, patrimonio inestimabile e core business del club plurititolato, devono essere fornite in tempo reale, in un formato facilmente valutabile, per permettere di non incappare in infortuni o cali di prestazione.
«Sono orgoglioso del Milan Lab più che dei titoli vinti – afferma Galliani – e, grazie al supporto tecnologico che ci viene fornito da software di ultima generazione, so di poter contare su dati affidabili, facilmente accessibili e analizzabili, oltre che condivisibili e posti in sicurezza, perché si tratta di informazioni strettamente confidenziali e la privacy va garantita. Abbiamo vinto così tanto anche per merito di questa struttura, la cui valenza si riflette pure sui bilanci economici, che negli ultimi anni sono migliorati, perché conservare a lungo la forma fisica dei giocatori comporta minori investimenti in nuovi atleti».
Addirittura, ha ricordato Galliani, «è successo che alcune acquisizioni non siano state perfezionate perché senza il benestare di Milan Lab non procediamo a firmare contratti. Le scelte si basano sullo studio dei dati, più ne abbiamo più è facile fare previsioni, ma anche il tempo è importante, perché le informazioni vanno condivise in tempo reale tra chi deve prendere decisioni importanti. Inoltre, i software e gli strumenti devono essere utilizzabili anche da chi non ha particolare dimestichezza con la tecnologia», che il Milan impiega abbondantemente anche per accrescere e migliorare la comunicazione con la propria tifoseria, con la quale sviluppa relazioni multicanale (sito Internet, newsletter, sistemi di instant messaging, foto blog, Web Tv e altro ancora).
«Per quanto riguarda gli aspetti tecnologici – ha concluso Galliani – non potremmo fare di più», al punto che, caso molto raro nel panorama calcistico italiano, il Milan ha creato al suo interno, seguendo l’esempio di quanto accade in altre squadre di matrice anglosassone, la figura di Web e Crm project manager.





