Verso un mondo realmente “senza confini”

“Fare business nel 21° secolo significa andare oltre la localizzazione geografica delle aziende”. L’opinione di Sergio Barbonetti, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Easynet Global Services in Italia.

Nel corso dei secoli, il commercio ha rappresentato il catalizzatore della civilizzazione, influenzando pesantemente lo sviluppo della geografia umana globale. Le metropoli moderne come Londra, Shanghai, Barcellona e Boston, si sono sviluppate attorno ai loro porti dai quali transitavano prodotti provenienti da tutto il mondo e che hanno contribuito a trasformare queste città in centri del commercio mondiale. Nella buona e nella cattiva sorte, il commercio ha modellato l’assetto demografico e, senza dubbio, continua a farlo. Tuttavia, poiché le politiche economiche negli Stati Uniti e in Europa occidentale hanno cambiato direzione, orientandosi dai prodotti ai servizi, anche il ruolo della geografia per il business è cambiato.

Durante il 20°secolo, in seguito alla progressiva modifica dell’assetto dell’industria primaria avvenuta nel mondo occidentale, la vicinanza alle materie prime e i centri di spedizione sono diventati meno strategici per il successo del business. È divenuto, invece, essenziale collocarsi in prossimità dei propri partner commerciali o di centri di competenza, dando luogo alla nascita di aree industriali caratterizzate da forti specificità. La Silicon Valley in California rappresenta probabilmente il caso di più alto livello rispetto a questo fenomeno, ma esistono aree con caratteristiche analoghe anche in altre Nazioni. In Italia c’è, ad esempio, il Kilometro Rosso, un Parco Scientifico Tecnologico che ospita aziende, centri di ricerca, laboratori e attività di produzione hi-tech. In Gran Bretagna invece c’è il cosiddetto “M4 Corridor” , situato ad ovest di Londra, mentre la Finlandia vanta Espoo, un’ area che ospita Nokia e numerosi altri operatori di telecomunicazioni. Nell’ottica di fornire servizi ai clienti ed attirare risorse umane preparate e di talento, le aziende hanno dovuto posizionare le proprie sedi in zone ben collegate e servite.

Nel 21° secolo l’arrivo della banda larga ed i servizi di rete gestiti ad alta velocità per l’utenza business e domestica stanno apportando un nuovo cambiamento nella geografia del business.

Il rapido sviluppo di Internet ha già portato grandi novità: oggi un numero considerevole di servizi può essere fornito online con effetti drastici sul mondo del business. Il primo esempio viene dal settore retail, dove la profittabilità dei tradizionali commercianti “su strada” è stata seriamente danneggiata dai rivenditori online – i cosiddetti e-tailer” – che hanno avuto l’abilità di proporre prezzi più bassi grazie ai risparmi conseguiti sulle risorse e sulle sedi. D’altra parte, negli ultimi anni, l’utilizzo di internet nell’industria è diventato sempre più sofisticato. Un esempio è rappresentato dai marketplace online come Alibaba.com, che mette in contatto aziende dell’occidente con produttori e fornitori a basso costo in Asia. Questi portali di intermediazione per la compravendita permettono alle aziende di assicurarsi contratti manifatturieri da centri produttivi low-cost, senza la necessità che le due parti si incontrino di persona; il successo di questo approccio fornisce un’idea di come il business possa essere gestito nei decenni a venire.

Un altro tipo di cambiamento portato dall’era digitale è la possibilità di trasformare il modo di lavorare fornita da tecnologie come la telepresenza e il cloud computing. Le riunioni faccia a faccia, ad esempio, sono state un caposaldo del business per secoli, e sicuramente lo saranno anche nel futuro, ma, poiché gli investitori controllano con grande attenzione i costi delle aziende e l’impatto ambientale che deriva dagli spostamenti è una crescente preoccupazione, le trasferte di lavoro stanno diventando sempre meno giustificabili. Da una ricerca commissionata da Easynet Global Services nel 2009 che ha coinvolto un considerevole numero di manager, è emerso che un dirigente su tre utilizza più del 20% delle sue ore di lavoro viaggiando, un dato che evidenzia un’inefficienza rilevante. Tuttavia la stessa ricerca ha rivelato che per il 97% dei manager il contatto personale con clienti e colleghi rimane il motivo più importante alla base del viaggio.

La telepresenza affronta questo problema in modo diretto. Fornendo video in alta definizione e audio di qualità elevata, collegando più sedi in un unico meeting virtuale, la telepresenza offre ai partecipanti della riunione la sensazione di essere nella stessa stanza persino a distanze molto elevate. Poiché non è necessario viaggiare, è più facile programmare meeting anche con breve preavviso, e benché sia richiesto un iniziale investimento tecnologico, molte delle aziende coinvolte nella ricerca hanno dichiarato di aver recuperato l’investimento in meno di 12 mesi. Analogo discorso per i data center gestiti che permettono alle aziende di implementare il cosiddetto “private cloud computing” . I data center gestiti consentono, infatti, di esternalizzare efficacemente la gestione di tutti i loro server a una terza parte specializzata, in modo che le società non abbiano più bisogno di spazi dedicati ai server nelle loro sedi. La tecnologia utilizzata è molto complessa per parlarne a fondo in quest’articolo, ma la sua importanza non è meno rilevante della telepresenza; anche in questo caso l’utilizzo di queste soluzioni evita ai dipendenti di dover andare in ufficio per svolgere il proprio lavoro.

Le reti sicure e gestite in modo professionale permettono alle aziende di utilizzare la rete per affidare il lavoro – strumenti inclusi – ai dipendenti piuttosto che viceversa. Così facendo, le società dispongono di maggiori opportunità nel decidere dove collocare le sedi degli uffici e questo può persino portare alcune aziende a scegliere di ridurre gli spazi per gli uffici o di fare del tutto a meno di proprietà commerciali.

Queste nuove modalità lavorative offrono anche un supporto alle aziende nell’affrontare il più grave problema con cui oggi si scontrano: attirare e trattenere i migliori talenti. Di norma le aziende cercano le risorse nelle zone circostanti alla loro sede; un lavoro di tipo flessibile, supportato da reti gestite in modo sicuro e da sistemi di private cloud computing, non è invece soggetto a questi limiti. La possibilità di assumere risorse a livello internazionale, senza avere la preoccupazione di dover pagare bonus per il trasferimento, permetterà a molti responsabili di aziende di trovare più facilmente i talenti di cui hanno bisogno. In futuro è possibile che questo modello di business diventi la consuetudine; le aziende potranno quindi avere progettisti a Bruxelles che lavorano in tempo reale con ingegneri di processo collocati a Milano, riportando tutti a un direttore generale basato a Hong Kong. Tutto ciò sarà possibile grazie a tecnologie di comunicazione unificata, quali cloud computing e telepresence.

Poiché un numero crescente di dipendenti decideranno di lavorare da casa, per parte del proprio tempo o full-time, il vecchio concetto di lavoro svolto in un ufficio e durante determinate ore non avrà più senso. Questo significa che le aziende potranno utilizzare una rete più ampia nella ricerca di nuovi talenti, incrementando le opportunità e le possibilità di trovare la persona che risponde al profilo richiesto.

Tali trend potrebbero avere effetti rilevanti anche sui prezzi delle proprietà. Se le persone e le aziende non avranno più bisogno di posizionarsi vicino ai principali centri urbani, la disparità nel prezzo delle proprietà si attenuerà, riducendo o persino mettendo fine al fenomeno del divario fra Nord e Sud che caratterizza molti paesi. Sebbene questa possa essere una cattiva notizia per gli agenti immobiliari, l’aspetto più importante di questi trend è l’opportunità offerta al mercato. Mentre le reti a banda larga e ad alta velocità, i data center e la telepresence permetteranno alle aziende di espandersi a distanze elevate, porteranno le società più vicine a clienti e impiegati. Ciò significa creare un mondo realmente senza confini, nel quale la promessa libertà di movimento e capitali possa diventare finalmente una realtà, dando alle aziende accesso immediato a nuovi clienti e incrementando le opportunità di crescita e affermazione.

Saranno le aziende che riconoscono e abbracciano queste nuove opportunità oggi quelle meglio posizionate ad ottenere benefici dal cambiamento. I vincitori in questa cosiddetta “nuova normalità” per il business non saranno coloro con gli uffici più grandi o le architetture più radicali, ma quelli che mantengono un occhio fisso ai profitti, rimanendo aperti a nuove modalità di business e a strutture organizzative sostenute da tecnologie gestite.

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