Home Gestione d'impresa Vendere online: costi e obblighi normativi

Vendere online: costi e obblighi normativi

Proporre i propri prodotti attraverso un vero e proprio negozio online si può, e anche con un investimento contenuto: utilizzando l’account pro di Amazon, ad esempio, lo si può fare al costo di 39 euro al mese (esclusa l’Iva) più le commissioni per articolo venduto.
Tuttavia, lo svolgimento di un’attività abituale e continuativa di vendita attraverso un portale come Amazon comporta obblighi di natura fiscale e normativa.

Anzitutto, come specificato dal dpr. 633/72 art.8 (il testo di riferimento Iva), a prescindere dall’entità dei guadagni ottenuti è necessario aprire una partita Iva in quanto i beni venduti sono soggetti a tale imposta. Occorre poi presentare al Comune compente per territorio (dove ha sede l’attività o dove si ha la propria residenza) richiesta della Scia (Segnalazione certificata di inizio attività), iscriversi al Registro Imprese e all’Inps gestione commercianti. È possibile assolvere a tutti questi adempimenti contemporaneamente per via telematica con la cosiddetta Comunicazione Unica, che potrà essere richiesta dal titolare tramite posta elettronica certificata (Pec) o dal professionista incaricato. Ancora oggi, però, non tutti i comuni sono attrezzati per ricevere la Scia online e quindi potrà accadere di dover presentare il modulo Scia cartaceo. L’apertura della partita Iva e l’iscrizione alla camera di commercio hanno un costo di circa 100 euro, tra bolli, diritti di segreteria e diritto camerale. Quest’ultimo, che dovrà essere versato annualmente, implica una spesa attorno ai 60 euro.

Bisogna poi individuare il regime fiscale della nuova impresa, che va indicato al momento della compilazione della Comunicazione Unica con la dichiarazione di Inizio Attività.

Se si è in possesso dei requisiti, il regime forfettario è quello più adatto a un’attività di e-commerce in quanto permette di ottenere uno sconto di imposta sostitutiva per 5 anni del 5% e del 15% per i periodi successivi. Occorre però fare una previsione del fatturato dei ricavi che non potranno superare i 50.000 euro annui e un coefficiente di reddittività pari al 40%. Se l’attività non rientra nel suddetto regime, dovrà per forza di cose entrare nel regime ordinario o nel regime a contabilità semplificata.

Come detto, un’attività di vendita online prevede l’iscrizione alla Gestione commercianti dell’Inps. Questo regime previdenziale comporta il versamento di 4 rate annue per un totale di 3.600 euro. Il versamento di questi contributi è riferito a un reddito di circa 15.000 euro l’anno, se viene superato questo limite è necessario versare ulteriori contributi, la cui entità viene calcolata in percentuale.

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