Vanco, reti virtuali e semplici

L’operatore inglese propone una via per semplificare la gestione delle Wide area network nelle aziende multinazionali di qualsiasi dimensione.

Per le realtà multinazionali, la gestione dei contratti con i carrier locali, in grado di fornire servizi di connettività Internet e fonia, sia fissa che mobile, può non essere cosa facile.

I grandi retailer, ad esempio, che hanno punti vendita in diverse decine di paesi, sono costretti a spendere tempo e risorse notevoli all’amministrazione di queste incombenze. Ma anche le medie imprese italiane con parecchie attività oltreconfine, come testimoniano le nostrane Aquafil e Ilpea.

Proprio a queste aziende, oltre che ai carrier (come Telecom Italia) e ai fornitori di servizi, si rivolge l’offerta di Vanco, società inglese presente virtualmente in tutti i 230 paesi del mondo, che attualmente fornisce concretamente servizi in 161 Paesi (circa 50mila siti nel mondo). Lo fa attraverso 10 facility, battezzate Network Management Center, ubicate in Europa (7), Asia (2) e Nord America (1). «Siamo la sola società globale di gestione delle reti Wan internazionali – esordisce Allen Timpany, fondatore e Ceo di Vanco -. Abbiamo creato un modello completamente nuovo di fornitura, che sta cambiando il mercato. Sono diverse centinaia i fornitori di infrastrutture access based in Europa, con un approccio che per le grandi aziende, come i nomi internazionali della Gdo o le multinazionali, non può essere efficiente, perché non garantisce le economie di scala necessarie. La comunicazione è, ormai, una commodity ed è per questo che noi, 18 anni fa, abbiamo inventato un nuovo modello di business, battezzato Virtual Network Operator, che ci ha permesso di proporci sul mercato mondiale come gestore delle macro reti aziendali. E questo modello, evidentemente, si è rivelato vincente, tanto che oggi iniziano a copiarci, come sta facendo Virgin sul mercato inglese o T-Systems nel resto d’Europa».

Vanco fa della flessibilità l’arma vincente, offrendosi come fornitore di connettività pur senza disporre di una rete propria ma, al contrario, siglando di volta in volta contratti con i carrier locali.

Varia la gamma di servizi offerti, dalla telefonia tradizionale a quella Ip, dalla connessione fissa a quella mobile, con la possibilità di optare anche per i rich content media, ovvero per le comunicazioni “ricche” di video e audio streaming, così come per la videocomunicazione interattiva.

«La comodità di stipulare contratti i cui termini sono rinegoziabili annualmente, sulla base del nostro Active Negotiation Process – prosegue il manager -, mette i nostri clienti nella condizione di adeguare in modo istantaneo le necessità di comunicazione e connettività alle mutevoli esigenze del loro business».
E gli analisti sembrano dargli ragione: «Il giro d’affari legato ai clienti multinazionali – chiarisce Axel Freyberg, vice president di A.T. Kearney – passerà da 50 miliardi di dollari, registrati a consuntivo del 2005, a 57 miliardi di dollari nel 2008. La parte del leone la fanno i servizi It sulle reti, anche se la mobilità e il VoIp crescono, in percentuale, molto più delle altre aree. I clienti vogliono trattare con uno o pochi fornitori, che prendano in carico la gestione delle loro reti Wan nei diversi paesi nei quali sono presenti, eliminando la necessità di dover trattare con il singolo operatore di telecomunicazioni locale. Inoltre, vogliono garantirsi la rapidità di copertura dei nuovi mercati, come India o Cina, con interventi di poche settimane, che permettano di stabilire le connessioni necessarie a supportare l’apertura di un ufficio locale con poca spesa. La capillarità è un’altra discriminante, che spinge le aziende verso gli operatori come Vanco, Bt o Orange, in grado di garantire connessioni a costi più contenuti rispetto a quelli degli operatori tradizionali, che assumono in proprio gli oneri della costruzione delle dorsali e la loro manutenzione».

Il mercato, però, sta cambiando e nuovi operatori, provenienti dall’area del puro outsourcing, come Ibm o Hp, dalla gestione della connettività o dalla fornitura di servizi Internet, si stanno affacciando.
La vera sfida si giocherà, quindi, sugli accordi siglati con gli operatori locali e sulla massa critica di clienti, necessaria per spuntare le tariffe di connessione migliori.

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