Un’offerta modulare

Sviluppo & test del software, desktop e collaborazione sono i primi ambiti nei quali è disponibile una proposta basata sull’infrastruttura stessa di Big Blue. Ma le soluzioni sono estese anche al supporto per la realizzazione di cloud private o ibr …

Sviluppo & test del software, desktop e collaborazione sono i primi ambiti nei quali è disponibile
una proposta basata sull’infrastruttura stessa di Big Blue. Ma le soluzioni sono estese anche al
supporto per la realizzazione di cloud private o ibride.

Fattori chiave
IBM ha seguito un approccio a tre livelli, per coprire ogni aspetto di potenziale interesse per lo
sviluppo del cloud computing in ambito enterprise. L’offerta, infatti, comprende servizi basati su
specifici workload per cloud pubbliche, appliance complementari per implementazioni on-premise
e un insieme di consulenza e servizi di integrazione per supportare le aziende nella realizzazione di
soluzioni private o ibride all’interno dei propri data center.
Elemento-chiave della strategia IBM è il service management system, basato sulla suite software
Tivoli, che consente di disporre di servizi standardizzati, provisioning automatizzato e capacità di
self-service. I primi servizi pensati in ottica cloud ed erogati anche dai data center IBM sono stati
indirizzati allo sviluppo e test di software, alla collaborazione e ai desktop virtuali, ma l’offerta si
estende ad altri ambiti e copre differenti workload. Sono infatti disponibili soluzioni per aree come
lo storage, gli analytics, il monitoraggio dell’infrastruttura It, la business continuity, la gestione delle vulnerabilità, la sicurezza per le e-mail
e il traffico Web, il log management.
In prospettiva, per tutti questi workload
sarà possibile costruire cloud private,
utilizzare l’infrastruttura IBM e
fruire del puro servizio erogato oppure
scegliere soluzioni ibride. Accanto
al software e alle appliance hardware
pensate per facilitare sviluppi e implementazioni,
Big Blue offre la propria
consulenza alle aziende che vogliano
avvicinarsi in modo strutturato al cloud
computing. In particolare, il primo passo consigliato è sempre quello di un
assessment volto a studiare la situazione
esistente e capire quali workload
possono essere eventualmente portati
su cloud. Poi vengono definite strategie
personalizzate di adozione e implementazione.

Partnership e acquisizioni
Se l’offerta Smart Business on the
IBM Cloud ha trovato nel test & sviluppo
un primo ambito applicativo,
la collaborazione (con LotusLive) e la gestione dei desktop sono aree sulle
quali IBM ha focalizzato l’attenzione
per offrire alle aziende la possibilità
di appoggiarsi alla propria infrastruttura
cloud. A questo si aggiunge la
disponibilità di 13 centri specializzati
presenti in giro per il mondo e messi
a disposizione di aziende, strutture
pubbliche e ricercatori che vogliano
progettare, sviluppare e testare le
proprie applicazioni per l’implementazioni
in ambienti cloud.
La strategia IBM si rafforza poi periodicamente
con acquisizioni e partnership.
Sul primo fronte, vanno segnalate
quelle recenti di Cast Iron,
che fornisce tecnologia per l’integrazione
di applicazioni in cloud con applicazioni
on premise, a middleware
per l’integrazione di servizi cloud e
di Sterling Software, azienda specializzata
nell’e-commerce. Big Blue
ha anche attivato collaborazioni con
Google per la fornitura di servizi a ricercatori
e università e con Amazon
per la disponibilità di software (Db2,
Informix, WebSphere, Lotus) a consumo
sulla sua rete di servizi cloud.

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