Un’iniezione di digitale per la giustizia toscana

Firmato un protocollo d’intesa tra il ministero della Giustizia, la Regione e il Cnipa

La giustizia in Toscana mette il turbo digitale. L’amministrazione della giustizia a breve sarà più snella, trasparente, efficiente e rapida. Questi almeno sono gli obiettivi del protocollo d’intesa che sancisce una più stretta collaborazione tra il ministero della Giustizia, la Regione Toscana e il Cnipa-Centro nazionale per l’informatica nella Pa.


Il protocollo prevede che siano attivate le integrazioni tra infrastrutture tecnologiche già esistenti, come la Rete Telematica Regionale Toscana-Rtrt e il Sistema pubblico di connettività-Spc con analoghi standard di sicurezza anche in ordine all’identificazione e all’accesso per ottenere


l’erogazione di servizi on line a uffici giudiziari, enti pubblici, professioni, cittadini e imprese.


Attraverso Spc, ormai destinato ad essere la “rete federale”, l’infrastruttura telematica del ministero della Giustizia si interconnette con quella regionale della Toscana facendola così diventare porta di accesso a molteplici servizi, alcuni già presenti localmente, come la cancelleria telematica, la rete dei giudici di pace, l’estensione della sperimentazione del “Legalserve” di Prato, il sistema delle Prefetture e delle Procure per la gestione trasparente dei beni sequestrati alla criminalità organizzata. Si punta anche a favorire un dispiegamento dei servizi per la giustizia in modo integrato e partecipato con le politiche regionali, a partire dai temi della sicurezza e della cultura della legalità; e servizi tesi ad innovare in maniera sostitutiva procedimenti amministrativi in una logica di semplificazione e riduzione del carico burocratico, includendo anche il sistema degli enti locali.


Altri obiettivi sono la sperimentazione di nuovi modelli organizzativi dl lavoro finalizzati a supportare l’attività giurisdizionale per assicurarle maggiore efficacia e più tempistica (il cosiddetto ufficio di processo); fare leva sull’innovazione degli uffici giudiziari affinché diventino ‘motore di sviluppo’ di nuove relazioni con gli altri soggetti pubblici presenti nel territorio.


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