Ci sono tutti: da Intel a Google, da Microsoft a Ibm, da Dell ad Hp. Insieme all’Epa e al Wwf. Nuovi standard di risparmio ed efficienza energetica. Coscienza ecologica o leva di marketing?
Intel e Google, insieme a Dell, Eds, Hp, Ibm, Lenovo, Microsoft,
Pacific Gas and Electric, l’Agenzia per la Protezione Ambientale statunitense e
il Wwf , hanno reso noto nella giornata di ieri di aver dato vita a una
iniziativa congiunta nell’area dell’efficienza energetica e della salvaguardia
ambientale.
Climate Savers Computing Initiative,
questo il nome del programma, ha come obiettivo il risparmio energetico, la
riduzione delle emissioni di gas serra, lo sviluppo di nuovi standard in termini
di efficienza energetica sia per i componenti sia per i pc.
Secondo i promotori dell’iniziativa, attualmente un pc desktop disperde almeno la metà della sua potenza, mentre si parla di circa un terzo per un server. Se l’efficienza energetica raggiungesse l’obiettivo fissato del 90%, si potrebbe parlare di qualcosa come 54 milioni di tonnellate di gas serra in meno nell’aria ogni anno.
O ancora, entro
il 2010 si parla di risparmi equivalenti a togliere dalle strade 11 milioni di
macchine, o alla chiusura di 20 centrali a carbone da 500 megawatt.
Il tutto, a quanto si legge, seguendo inizialmente le
direttive Energy Star, poi adottando nuovi standard che nel frattempo verranno
fissati.
Tutto positivo, nulla da ridire.
Resta solo una domanda rispetto alla veridicità di quanto
finora dichiarato sull’efficienza energetica dai singoli produttori e sul reale
valore di questo ritrovato interesse per l’ambiente, rispetto alla necessità di
trovare nuove leve per indirizzare il mercato del rinnovo.