Una pioggia di test dalle Alpi alla Sicilia

Non è solo Fastweb ad avere realizzato gli esperimenti sul WiMax. La descrizione di alcuni degli altri progetti avviati

In montagna come al mare, in città come in provincia. Decine di stazioni
base WiMax illuminano l’Italia, collegando senza fili i cosiddetti clienti
amici, ovvero aziende ed enti che utilizzano il servizio a titolo gratuito, come
stabilisce la legge. L’obiettivo è capire come funziona la tecnologia: quanto
contano le interferenze, che distanze si raggiungono, come influiscono gli
ostacoli sulle prestazioni e via dicendo. Molti test riguardano zone rurali a
bassa densità abitativa, che rappresentano l’ambiente ideale di applicazione del
WiMax. Ma non solo. Ci sono test anche a Roma e Milano, perché molti operatori
già pensano alla fase successiva, quella della mobilità, una specie di “Super Wi-fi” che potrà aprire la via a varie applicazioni. Oggi, invece, quello che si fa è un collegamento wireless per l’ultimo miglio alternativo all’Adsl o alla larga banda. Di seguito illustriamo alcuni di questi progetti.

Borgnalle (Val d’Aosta)
In Val D’Aosta si svolge una delle prime sperimentazioni avviate in Italia, lo scorso ottobre, precisamente nelle zone circostanti la Borgnalle, la valle di Aosta. Nella sede del provider locale Hexilan, un system integrator che ha anche la licenza di operatore telefonico, è stata installata la stazione base di Alvarion, vendor che in Italia è coinvolto in 11 progetti. Attualmente, questa collega quattro utenti (diventeranno sei fra breve), fra cui alcuni piccoli municipi e una società locale specializzata in lavaggi industriali per alberghi.
La sede italiana di Lucent Technologies ha avuto il ruolo di system integrator degli apparati di Alvarion, con cui hai un accordo a livello mondiale, e ha fornito la propria tecnologia di voice gateway, apparato che convoglia le chiamate Voip verso la rete Pstn, e le soluzioni di sicurezza, come il firewall. Per ora, i collegamenti sono utilizzati solo per i dati, ma è previsto lo sviluppo di altri servizi, fra cui la voce su Ip e la videocomunicazione, creando così nuove e interessanti opportunità di business per il provider locale. La sperimentazione ha evidenziato un ottimo funzionamento della tecnologia: in uno dei quattro collegamenti realizzati si raggiunge la distanza di otto Km con una montagna nel mezzo. Nei siti, l’impatto visivo è molto basso, poiché le antenne sono di circa 10 cm, così come i consumi energetici e le emissioni.

Milano
Si svolge a Milano la sperimentazione di Netscalibur, società che offre servizi di Internet data center a grandi aziende, con gli apparati del vendor americano NextNet. Sono stati collegati due clienti, uno molto vicino alla sede di Netscalibur e uno lontano, e si è potuto constatare che la tecnologia funziona anche in presenza di ostacoli quali i muri degli edifici. Il provider milanese ritiene che il WiMax rappresenti uno dei trend di innovazione più interessanti nel mondo delle Tlc, soprattutto quando si arriverà alla fase successiva della tecnologia, quella della mobilità. E sta già facendo le prime prove: gli apparati NextNet, infatti, implementano una versione prestandard dell’802.16e. Il test milanese va anche a verificare le prestazioni nell’handover da un’antenna all’altra e la portabilità all’interno degli edifici. Se per il WiMax fisso sono le zone rurali il terreno di utilizzo ideale, con la piena mobilità saranno più interessanti, secondo Netscalibur, le aree cittadine.

Arezzo
Lo scorso novembre, Alcatel ha annunciato la sperimentazione delle soluzioni WiMax ad Arezzo, in un progetto caratterizzato da un forte coinvolgimento dell’amministrazione locale e del Comune, potenziale cliente e utente della tecnologia. La rete cittadina collega a larga banda sedi di imprese private e di uffici della Pa, e utilizza gli apparati che Alcatel, in base a un accordo con Alvarion, ha fornito, installato e integrato. In particolare, la rete è composta da due stazioni base, collocate sulla sommità della torre del Palazzo comunale, che si interfacciano con cinque apparati d’utente, collocati presso il palazzo dell’Aisa, la sede della Polizia municipale, la sede della Circoscrizione fiorentina e l’Ufficio manutenzione comunale. Un’antenna è stata collocata su un mezzo della protezione civile, permettendo test a varie distanze, sia in condizioni di visibilità che di non visibilità, fino a un massimo di 15 km dalla master station. Sono stati testati con successo servizi Voip, Internet ad alta velocità, videosorveglianza, videostreaming e Wlan. Alcatel è impegnata anche, insieme a Tim, in una sperimentazione a Vimercate, dove si trova la sede della casa francese, e in una a Ivrea, con Wind. Per la casa francese, il WiMax non è una versione aggiornata di tecnologie esistenti, ma un sistema del tutto nuovo, più flessibile e meno costoso, che la completa mobilità renderà vincente nel futuro prossimo. A breve, i laboratori Alcatel completeranno lo sviluppo della soluzione end-to-end a standard 802.16e, capace di supportare la larga banda in assoluta mobilità.

La
sperimentazione italiana in pillole
Riguarda apparati rispondenti allo standard 802.16-2004
E’ gestita dal ministero delle Comunicazioni e coordinata dalla Fondazione Ugo Bordoni
Obiettivo: individuare le prestazioni ottenibili con questa tecnologia in condizioni ambientali differenti (aree urbane, rurali e montuose)
Inizio: 1 luglio 2005
Termine: inizialmente previsto il 31 dicembre 2005, prorogato al 30 giugno 2006
Numero di richieste presentate dai soggetti autorizzati (costruttori o distributori ufficiali in Italia di apparati WiMax prodotti all’estero): 79
Proposte di sperimentazione approvate: 53
Costruttori autorizzati: 16
Sperimentazioni avviate al 20 novembre 2005: 11
Sperimentazioni avviate al 10 febbraio 2006: 36
Fonte: Fondazione Ugo Bordoni

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