Un test da costa a costa per lo storage Ip

Otto produttori hanno dimostrato che è possibile archiviare e recuperare grandi moli di dati in due data center situati agli estremi opposti degli Stati Uniti.

Otto produttori di primo piano dell’It hanno dimostrato che è possibile, con gli attuali dispositivi, archiviare e recuperare grandi moli di dati in due data center situati agli estremi opposti degli Stati Uniti: uno in California e l’altro nel New Jersey. Il test, chiamato “progetto promontorio” (Promontory project) costituisce il primo esempio di SAN (Storage Area Network) basata su IP, con velocità dell’ordine dei Gigabit per secondo e che usa tecnologie SCSI e Fibre Channel, in grado di operare su queste distanze.
Le aziende coinvolte sono Adaptec, Dell, Hitachi, Ibm, Intel, Nishan, QLogic e Qwest. La SAN, attraverso una connessione in fibra ottica a 10 Gbps, ha permesso di trasferire il contenuto di un database alla velocità di 2,5 Gbps, ovvero circa 1 TB in un’ora. Si tratta del primo caso di storage remoto che supera la distanza di 100 chilometri, limite oltre il quale Fibre Channel non riesce a mantenere l’integrità dei dati.
I protagonisti dell’esperimento, insolitamente uniti sotto una stessa bandiera, hanno fatto notare come i problemi di interoperabilità possano essere risolti già oggi, anche in assenza di alcuni standard “ufficiali” come iScsi.

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