Il nuovo Ad, Piero Scott Jovane, ha delineato i fronti su cui si concentrerà il suo impegno
Pietro Scott Jovane, da luglio nuovo amministratore delegato di Microsoft Italia si è presentato alla stampa. Fiero delle sue origini, per metà è scozzese e per l’altra metà napoletano, si definisce tuttavia un extracomunitario perché è nato negli Usa (nel 1968), mentre l’università l’ha fatta in Italia. Ha iniziato la carriera come Cfo, presso multinazionali sia americane che italiane, poi nel 2003 ha avuto l’opportunità di entrare in Microsoft e gli è cambiata la vita. Ricorda che nel primo colloquio con Umberto Paolucci, fondatore della filiale italiana e oggi presidente, è rimasto stupito che per un’ora prendesse nota di tutte le cose che gli diceva. Questa lezione ha imparato a farla sua anche nel quotidiano, per cui è abituato ad ascoltare e a mostrare attenzione verso l’interlocutore. La sua escalation è stata veloce: ha iniziato come Cfo, in seguito ha accettato la sfida di occuparsi di un mercato più importante e più complesso, che è quello delle Tlc e dei media, poi è passato al mondo consumer online, «dove – sottolinea Jovane – Microsoft ha una caratteristica importante: che è quella di fare di Internet un’opportunità per i propri clienti, però con una grande attenzione alla sicurezza e agli aspetti morali. E questo, secondo me, è uno degli elementi che ha reso il mio lavoro ancora più bello: cioè costruire un’offerta Internet, assicurando però alle famiglie e ai giovani, di cui ci sentiamo responsabili, il maggior grado di sicurezza possibile».
Nel luglio scorso è arrivata l’opportunità di diventare amministratore delegato, di diventare un «leader responsabile, cioè di giocare come Microsoft una partita di alto profilo in questo paese, a fianco delle istituzioni, e quindi non pensando solo di svolgere il nostro mestiere, ma in realtà di collaborare con le autorità in tutte quelle iniziative che consentono, con la tecnologia, di ridurre le distanze con gli altri paesi. Quali sono dunque le nostre priorità? Intanto, dal punto di vista del business dedicarci alla più grande opportunità che l’Italia ha, che è quella di crescere pensando al mondo delle Pmi. Vogliamo, quindi, riuscire a trasmettere all’imprenditore che l’innovazione tecnologica è importante per la sua crescita futura, e noi vogliamo essere un partner di riferimento nella sua agenda quotidiana. Penso anche alla Pubblica amministrazione, che in questi anni ha investito significativamente nella tecnologia per essere più vicina ai cittadini e alle aziende. Noi, forse, non percepiamo ancora i passi fatti, ma in alcune aree i miglioramenti sono visibili. Come per esempio a Milano il comune ha innovato, trasformando il modo di comunicare con i cittadini, inviando lettere per informali che alcuni documenti stanno scadendo. L’obiettivo è di arrivare a poterlo fare in digitale, su nostra tecnologia, in forma gratuita, per cui il cittadino rispondendo alla mail potrà rinnovare con un semplice click il documento».
Jovane ricorda che recentemente sono stati annunciati dei protocolli di lavoro congiunto tra Microsoft e il ministro Brunetta, su delle aree che il Governo ha deciso di voler velocemente innovare, in particolare nel Mezzogiorno. E ha sottolineato come nell’ambito delle tecnologie VoIp si possano sviluppare nuove soluzioni specifiche per la Pa e nuove competenze, con l’obiettivo di risparmiare e ri-destinare i fondi su progetti innovativi.
«Come Microsoft dovremo da un lato sempre pensare a gruppi di persone che nel paese sono in difficoltà, mentre la tecnologia può aiutarli a ridurle, penso agli anziani che con Internet, anziché sentirsi esclusi, possono riavvicinarsi alla società e alla famiglia, ma al tempo stesso dobbiamo pensare a fenomeni più allargati come l’ambiente, e in quest’ottica ci siamo affiancati al Wwf per supportarlo nell’analisi di tutti quei fenomeni che possono nuocere al nostro pianeta. Quindi Microsoft ha questa duplice caratteristica: di essere un’azienda che pone grande attenzione a clienti e partner per aiutarli a sviluppare il loro business, senza però mai perdere di vista il ruolo etico che gioca nei singoli paesi». E su questi fronti si concentrerà il suo impegno.





