Un nuovo modo di collaborare in azienda

Grazie allo sviluppo di nuovi standard, ora in fase di definitiva messa a punto, le aziende potranno completamente reimpostare i propri processi di business, definendoli, usandoli e scambiandoli come se fossero semplici dati.

Gli organismi di standardizzazione e i software vendor stanno apponendo i ritocchi finali a un certo numero di specifiche nei Web service, che potrebbero rivoluzionare il modo in cui le aziende collaborano. Gli standard sono tutti collegati a Xml, linguaggio ormai universalmente usato per modellare i dati aziendali e divenuto elemento strumentale all’interno del più complesso universo dei servizi Web. Mentre la tecnologia che sottosta a ciascuna di queste specifiche definisce i dati in modo similare a Xml, le rispettive capacità possono andare ben oltre quelle del linguaggio. Siamo, in sostanza, in un’area che non può essere semplicemente ricondotta ai Web service e nemmeno al process management o a una rivoluzione del workflow. Si tratta di qualcosa di nuovo, in grado di unificare tutte queste cose, prendendo il meglio da ogni altro paradigma e costruendo un nuovo modello.


Un esempio di quanto detto finora è Bpml (Business process markup language), promosso dalla Business Process Management Initiative, un consorzio sostenuto da parecchi vendor It, fra i quali Sun, Sap, Csc e Bea. Di questo linguaggio è stata rilasciata una prima versione nello scorso agosto. In rapporto a Xml, Bpml consente agli utenti di modellare i processi di business di un’azienda da cima a fondo. Il suo impiego consente a una società di definire ogni azione anche in un complesso processo di business (qualunque cosa, che vada dall’invio di una proposta commerciale all’esecuzione di un acquisto con correlata consegna dei beni). Se le varie aziende interessate a una specifica operazione hanno usato tutte lo stesso linguaggio per definire i rispettivi processi, allora questi risulteranno intercambiabili. Due aziende che volessero lavorare insieme su una commessa, un progetto o una transazione potranno interagire a livello di processo, non semplicemente scambiandosi dati, ma lavorando insieme per realizzare differenti parti delle procedure messe in comune. I tool basati su Bpml promettono di fare ai processi quello che i fogli elettronici hanno fatto ai dati, ovvero consentire alle aziende di trattarli come oggetti facilmente definibili, che possono essere cambiati o collegati ad altri processi con un semplice "point and click", come se, in sostanza, fossero dei semplici dati.

Bpel contro Bpml


Un consorzio di aziende, che comprende Ibm, Microsoft e Bea, sta mettendo a punto uno standard apparentemente concorrenziale al precedente e denominato Bpel (Business process execution language). Lo sviluppo è attualmente in corso. Un primo draft della specifica Bpel4Ws (l’ultima parte sta per "for Web services") ha visto la luce in agosto, quando Ibm e Microsoft hanno combinato due preesistenti tecnologie, ovvero Wsfl (Web services flow language) e Xlang, per creare il nuovo standard. Secondo i diretti coinvolti, la specifica ha una natura similare a quella di Open Database Connectivity e Jdbc (Java Database Connectivity), che forniscono una via standardizzata per parlare con un database, indipendentemente dallo sviluppatore che lo ha prodotto. Più o meno lo stesso accade con J2Ee nel campo dello sviluppo e degli application server, mentre nei processi di business non c’è stato fin qui un livello di standard implementati comparabile.


Bpel e Bpml hanno una natura piuttosto simile e l’esistenza di due standard potrebbe minare l’obiettivo di far sì che tutti parlino lo stesso linguaggio. Intanto, comunque, i software vendor stanno costruendo prodotti che implementano questi standard. Siebel, per esempio, ha già integrato il supporto a Wsfl di Ibm nella propria piattaforma Universal Application Network (Uan), che è basata su servizi Web e consente alle applicazioni Crm di integrarsi in altre. In linea con un’alleanza recentemente rafforzata con Microsoft, Siebel supporta Bpel come linguaggio per la rappresentazione dei processi di business. Il prossimo upgrade della Uan conterrà la specifica, insieme ad altri standard. Csc, invece, sta implementando gradualmente i nuovi linguaggi. All’inizio del prossimo anno, l’architettura e3 sarà aggiornata con un motore di business process management in grado di interpretare Bpml.


Anche Ibm sta pianificando l’integrazione delle nuove tecnologie nei propri prodotti, anche se non si vedrà niente di nuovo prima della prossima primavera.


Gli It manager dovrebbero iniziare fin d’ora a formarsi sulle nuove specifiche, documentandosi e iniziando programmi pilota, per capire come funzioneranno una volta che saranno entrate in un fase di maggiore maturità. Magari si può partire da un piccolo processo aziendale, non critico. Sembra importante farlo ora, perché nell’arco di pochi anni, questi elementi faranno parte della vita comune di tutti.

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