Il decreto del ministro Bersani prevede una serie di misure di politica industriale. Stop ai fondi a pioggia
“Industria 2015” è il nome del nuovo disegno di legge presentato da Bersani, ministro per lo Sviluppo economico, che presenta una serie di strumenti innovativi per un riordino generale delle politiche industriali.
Il decreto cerca di stimolare l’unione
(anche senza arrivare alla fusione fra aziende) fra le piccole e medie imprese e
crea due nuovi fondi che assorbiranno le risorse previste nel passato per altri
interventi.
Innovazione e sostegno finanziario
sono, secondo Bersani, i bisogni principali delle Pmi. Ma per essere efficace
l’intervento pubblico non può più come in passato prevedere una serie di
interventi a pioggia, ma concentrarsi su un numero limitato di settori
strategici. Per questo, per quanto riguarda l’innovazione, è prevista
l’istituzione del Fondo per la competitività e lo sviluppo che ha lo scopo di
finanziare sia i Progetti di innovazione industriale, sia gli interventi di
sostegno agevolativo alle imprese di competenza del ministero dello Sviluppo
economico.
Nel Fondo confluiranno
le risorse stanziate in Finanziaria le risorse assegnate dal Cipe al Ministero dello Sviluppo economico nell’ambito del riparto del Fondo per le aree sottoutilizzate e il Fondo Unico per gli incentivi che continuerà a finanziare nello stesso modo le leggi esistenti fino all’entrata in vigore dei decreti attuativi di riordino della normativa sulle agevolazioni, ma finanzierà contemporaneamente anche i Progetti di Innovazione industriale.
Il Fondo provvederà
a finanziare gli investimenti e le attività delle imprese coinvolti nel
Progetto; le infrastrutture di diretto supporto ad insediamenti produttivi e ad
attività di impresa; gli interventi regionali complementari e integrativi ai
progetti.
La procedura che porta alla
realizzazione dei progetti pre vede la guida di un responsabile di progetto, con
competenze nel settore strategico individuato.





