Un Nas in più per la metro romana

I progetti per l’ammodernamento della rete metropolitana e l’apertura di nuovi cantieri per la costruzione della linea B1 hanno fatto aumentare le informazioni che Roma Metropolitane (società di proprietà del Comune capitolino) deve gestire, aggiornare …

I progetti per l’ammodernamento della rete metropolitana e l’apertura di nuovi cantieri per la costruzione della linea B1 hanno fatto aumentare le informazioni che Roma Metropolitane (società di proprietà del Comune capitolino) deve gestire, aggiornare e archiviare.

Già dotata presso gli uffici centrali di un sistema di storage, installato per risolvere problemi di file sharing e rendere l’accesso più veloce e sicuro, l’azienda ha sviluppato un collegamento Internet con il cantiere Conca d’Oro (una delle fermate previste) per consentire la condivisione delle attività degli oltre 30 dipendenti. «Con la crescita dei dati – spiega Andrea Spaziani, responsabile unità organizzativa sistemi informativi di Roma Metropolitane -, si erano registrati problemi di saturazione della banda, di velocità d’accesso ai file in sede, ai servizi e alle applicazioni, come ad esempio la posta elettronica, l’Erp e i file di progettazione». Problematiche, queste, che si ripercuotevano anche sui sistemi di backup, con un 60% di incompleti. «Mediamente – continua Spaziani -, ogni giorno, un progettista apre un centinaio di file di dimensioni che variano da 20 a 200 Mb. Per ogni operazione, i tempi d’attesa erano di oltre trenta secondi. Da qui la nostra necessità di accelerare e ottimizzare l’accesso».

Roma Metropolitane ha, quindi, deciso di installare un sistema Nas anche in cantiere, affidandosi a Sinergy, system integrator che già l’aveva supportata per l’implementazione in sede. Come in quell’occasione, la scelta è caduta sullo storage di NetApp, in particolare su Fas 270, anche per questioni di semplicità d’uso. «I costi di gestione sono ora più bassi – conferma -. In più, l’infrastruttura soddisfa le nostre esigenze in costante evoluzione».

Ampliato lo spazio disco sul Nas in sede, sono stati configurati i servizi di replicazione tra i due punti in modo incrementale, con il controllo dell’utilizzo di banda. Sono state, quindi, testate le prestazioni per verificare il rispetto dei dati previsti dal progetto. «Con la modifica dei piani di backup – prosegue Spaziani -, il sistema è stato messo in produzione». L’inserimento dell’unità di storage e la conseguente migrazione dei dati sono stati effettuati in due giorni, periodo durate il quale le attività non si sono mai fermate perché i dati risultavano sempre consultabili.

«La velocità d’accesso è crescita del 500% – conclude -, rendendo più snella e rapida la gestione dei dati e dei progetti. Oltre a ciò, il completamento dell’archiviazione giornaliera avviene quattro ore in anticipo rispetto a quanto avveniva in precedenza ed è stata riscontrata una diminuzione del 50% dei backup incompleti». Inoltre, la perdita di dati per causa accidentale può riguardare esclusivamente e al massimo quelli prodotti nell’ultima ora di lavoro.

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